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Ibrahimovic: «Dissi a Raiola: “la mia adrenalina sono i tifosi del Napoli”. Avevo già trovato casa»

L’estratto del libro pubblicato dalla Gazzetta: «Visto che devo restare solo sei mesi e tutti mi ripetono che la città è abbastanza caotica, sto valutando anche la possibilità di vivere in barca»

Ibrahimovic: «Dissi a Raiola: “la mia adrenalina sono i tifosi del Napoli”. Avevo già trovato casa»
Mg Bologna 23/10/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Zlatan Ibrahimovic

È il giorno in cui Ibrahimovic conferma punto per punto quanto scritto più e più volte dal Napolista e cioè che era tutto fatto col Napoli. Scrive nel suo libro che avrebbe dovuto firmare il giorno in cui De Laurentiis licenziò Ancelotti e poi Gattuso lo ritenne non idoneo al suo 4-3-3.

 

Qualche sera più tardi, sono a casa che sto guardando il documentario HBO su Diego Armando Maradona. A un certo punto passano le immagini di una vecchia partita del Napoli e inquadrano il pubblico del San Paolo. Lo stadio è pieno zeppo. Il regista stringe l’immagine sulla curva più calda, i ragazzi sono accalcati uno sull’altro, cantano, urlano, pestano dei tamburi, si percepisce un’elettricità incredibile. Mi raddrizzo sul divano, osservo con attenzione e sento che l’adrenalina comincia a pompare, qui, nelle vene del collo. Tum, tum, tum…
Telefono subito a Mino: «Chiama il Napoli. Vado al Napoli».
«Il Napoli?»
«Sì, vado a giocare a Napoli.»
«Ma sei sicuro?» mi chiede lui, perplesso.
«Tu vuoi che io continui a giocare? La mia adrenalina sono i tifosi del Napoli. Vado là, a ogni partita porto allo stadio ottantamila persone e vinco lo scudetto come ai tempi di Diego. Con la vittoria del campionato italiano, li faccio impazzire tutti. Questa è la mia adrenalina.»
Parliamo con il club, trattiamo e troviamo l’accordo. Tutto fatto. Sono del Napoli.
L’allenatore è Carlo Ancelotti, che conosco bene, siamo stati insieme a Parigi. È felicissimo di ritrovarmi, ci sentiamo quasi tutti i giorni. Mi spiega come intende farmi giocare. (…)

Individuo una casa a Posillipo che potrebbe fare al caso mio, ma, visto che devo restare solo sei mesi e tutti mi ripetono che la città è abbastanza caotica, sto valutando anche la possibilità di vivere in barca.
Il giorno in cui devo firmare a Napoli, l’11 dicembre 2019, il presidente De Laurentiis caccia Ancelotti. A metà campionato.
Ho una brutta sensazione. È un cattivo segnale. Io di questo presidente non posso fidarmi. Non può dare stabilità a me e alla squadra uno così.
E poi so che Rino Gattuso, anche se è un amico, ha bisogno di un altro tipo di centravanti per il suo 4-3-3. Infatti, non si è fatto sentire. Salta tutto.

 

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