Dionisi: «I difensori non marcano come prima? Colpa anche di noi allenatori e dei settori giovanili»
Intervista alla Gazzetta: «insegniamo una mentalità più propositiva. Credo nel giocare, non nello speculare. Cosa conta di più? La mentalità»

Mg Reggio Emilia 17/09/2021 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Torino / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alessio Dionisi
La Gazzetta intervista Alessio Dionisi allenatore del Sassuolo, alla prima stagione in Serie A. Aveva conquistato la promozione in A con l’Empoli. Ha 41 anni.
L’allenatore bravo è quello che fa meno danni?
«Un po’ lo penso. A volte abbiamo la presunzione di incidere e determinare il risultato, ma il primo compito è far esprimere al massimo i calciatori. Perché i protagonisti sono loro. Io non credo di fare nulla di speciale, ecco perché non sono geloso dei miei allenamenti».
Perché i difensori non marcano più come una volta?
«Una parte di responsabilità è di noi allenatori che insegniamo una mentalità più propositiva e così a volte si perde attenzione su certe situazioni difensive. Anche nei settori giovanili si allena meno a marcare».
Cosa significa giocare bene?
«Rendere riconoscibile la propria identità di squadra. Io comunque credo nel giocare, non nello speculare».
In Serie A conta più la tattica o la strategia?
«La mentalità, in cui confluiscono entrambe. E l’equilibrio: dote rara ma determinante».