Qualunque tifoso avrebbe detto “sì” a quell’operazione, ma non lo avrebbe fatto alcun dirigente dotato di senno

Tutti pensavamo che Ronaldo avrebbe fatto bene al calcio italiano, ma piano piano abbiamo anche capito le controindicazioni all’acquisto. Soprattutto lo ha capito la Juve, con Andrea Agnelli che ha avallato l’operazione su insistenza di Paratici. Lo scrive Fabrizio Biasin su Libero.
Con Ronaldo sono arrivati trofei che la Juve avrebbe vinto comunque, mentre il portoghese
“ha completamente sballato il modello di gestione dei bianconeri, per tanti anni semplicemente perfetto e riferimento per tutti. Funzionava così: si compra solo dopo aver venduto, si mantiene il monte ingaggi sotto la soglia di attenzione, si evita di fare il passo più lungo della gamba”.
“Ronaldo e i suoi 31 milioni di ingaggio non sono stati “il passo più lungo della gamba”, bensì il passo che ha, di fatto, schiacciato la Signora”.
La pandemia ha aggravato la situazione,
“ma portare a Torino Cr7 è stato un errore a prescindere. In tre stagioni è costato – tra cartellino e ingaggi – circa 300 milioni di euro, una follia che ha portato il club nelle attuali sabbie mobili contabili. Qualunque tifoso avrebbe detto “sì” a quell’operazione, ma non lo avrebbe fatto alcun dirigente dotato di senno”.
Tra l’altro, aggiunge, basta guardare la serie appena uscita sulla stagione 2020/2021 della Juventus per rendersi conto che Ronaldo ha rappresentato la filosofia opposta rispetto a quella della Juventus.
“Laddove si è sempre costruita la fortuna “facendo squadra”, un vero e proprio corpo estraneo – per quanto fortissimo – ha portato tutta la sua indifferenza, sintetizzata da un tristissimo “grazzie” finale”.
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