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Varriale a processo immediato per lesioni e stalking alla ex compagna. Lui si difende: «Anche lei mi ha aggredito»

L’ex vicedirettore di RaiSport rinviato a giudizio. La donna denuncia: «Mi ha sbattuta violentemente al muro dandomi calci violenti»

Varriale a processo immediato per lesioni e stalking alla ex compagna. Lui si difende: «Anche lei mi ha aggredito»

L’ex vicedirettore di RaiSport, Enrico Varriale, accusato dalla Procura di Roma di lesioni e stalking nei confronti della sua ex compagna, andrà a processo con il rito immediato. La vicenda è ricostruita dal Messaggero.

Il quotidiano riporta quanto emerge dalle carte della Procura e dunque dalla denuncia della donna. Il 6 agosto, «durante un alterco per motivi di gelosia», il giornalista «la sbatteva violentemente al muro scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole violentemente dei calci». Dopo l’aggressione la relazione fu troncata ma, secondo i magistrati, Varriale avrebbe cercato di entrare in contatto «ossessivamente» con lei.

Già nei mesi scorsi il gip, Monica Ciancio, aveva disposto il «divieto di avvicinamento a meno di 300 metri» dai luoghi frequentati dalla donna, come misura cautelare, oltre al divieto di comunicare con lei, neanche per interposta persona e, nel caso di incontro fortuito, di allontanarsi a non meno di 300 metri di distanza.

Secondo il pm, Maria Gabriella Fazi, ci sono elementi sufficienti per il rinvio a giudizio. Dal canto suo, Varriale ha sempre respinto tutte le accuse. Al Messaggero ha spiegato:

«Il rapporto tra di noi era teso. L’avevo lasciata a metà luglio. Tra noi non c’è mai stata una convivenza ma solo incontri quando lei poteva raggiungermi da Pesaro. Mi rammarico profondamente per quello che è accaduto quel sei di agosto, non ho mai fatto una cosa del genere. In passato c’era stata una reazione violenta da parte sua. Fui aggredito il 29 di agosto mi lanciò addosso un computer perché avevo cambiato la password. Dopo siamo andati anche in vacanza. La relazione tra noi, comunque, era ormai ai minimi termini. Per me è un momento terribile. Sto incassando la vicinanza della mia attuale compagna, della mia ex moglie e delle mie figlie. Purtroppo si sono verificate, nella parte finale della relazione, da ambo le parti comportamenti non corretti».

E ancora:

«non l’ho mai stalkerizzata, volevo un chiarimento. Nei 40 giorni in cui sarei accusato di atti persecutori nei suoi confronti, per 25 giorni ero fuori Roma. Sono stato frainteso, per me essere dipinto come uno stalker o come uno che picchia le donne è un dramma. Il processo immediato mi darà la possibilità di chiarire tutto, ho fiducia nella magistratura, non vedo l’ora che finisca questo supplizio».

L’avvocato di Varriale, Fabio Lattanzi, si mostra fiducioso:

«Siamo fiduciosi di vedere riconosciuta l’innocenza del Varriale e di chiudere definitivamente questa brutta storia».

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