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Spartak-Napoli 2-1, pagelle / Se tutti avessero l’etica del lavoro di Di Lorenzo

Koulibaly ha la testa altrove, Spalletti trasmette un mix di malinconia e preoccupazione. Si è capito tutto dal ciclo dell’acqua di Mertens: bottiglietta, sputo e poi una passata nei capelli

Spartak-Napoli 2-1, pagelle / Se tutti avessero l’etica del lavoro di Di Lorenzo

Le pagelle di Spartak Mosca-Napoli a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

MERET. Non bastassero la neve di Mosca e quel pallone rosso cui non è facile abituare la vista, ci si mette pure Lobotkrac appena entrati in campo. Rigore e gol dell’ex gloriosa squadra del popolo sovietico (la loro maglia rossa emoziona ancora). Il giovane Meret deve essersi subito depresso e i suoi dolori sono stati ancora più forti con quella cabeza di Sobolev. Il resto del tempo lo passa poi a gelarsi – 6

Il pallone rosso è stata la cosa più gradevole vista in serata, per quanto mi riguarda. Di sicuro un colpo all’occhio, qualcosa che risaltava, come la solitudine di Alex Meret rispetto ai compagni – 6 

DI LORENZO. Una partita da esterno puro, memore dei suoi trascorsi di attaccante. Un gol annullato e tantissime giocate. Ma soprattutto a spiccare è la perenne voglia di pugnare dell’Euroappuntato. Va sempre in campo e ha un’etica dell’impegno non comune, dal primo al novantesimo minuto. Alcuni compagni, a cominciare dal Capitano abbacchiato, dovrebbero prendere esempio da lui – 7

Il migliore. Ha lottato fino alla fine, anche lui saltava agli occhi per la differenza con i compagni, proprio come il pallone sul verde del campo – 7

KOULIBALY. Ha la testa altrove, soprattutto su quel cross russo che poi Sobolev inzucca con successo – 5

Se viene meno pure Koulibaly…. – 5

JUAN JESUS. I danni li fanno gli altri, lui invece se la cava egregiamente senza provocare brividi. E per me è già tanto, Ilaria – 6

Non ha alcuna colpa sui due gol presi. Concreto – 6

MARIO RUI. Marittiello il lusitano tocca miliardi di palloni, come il Macedone ed El Tav. E come loro è sovente fiacco e impreciso. Epperò è da lui che origina il golletto del Napule. Strappo al centro e poi palla a Petagnone infine a Elmas. Bravo – 6,5

Moses ne fa carne da porco. Il secondo gol dei russi viene dal suo lato. Certo, c’è la partecipazione al gol che salva lui e il suo voto – 5,5

LOBOTKA. Lobotkcrac, appunto. Detto del penalty concesso con troppo favore dall’arbitro franco, Lobo a tratti c’è, a tratti sparisce, nel ruolo di vigile urbano che smista a seconda dei casi avanti o dietro – 5

Non ci ha dato nemmeno il tempo di accomodarci in poltrona, per la miseria ladra – 4,5

RRHAMANI dal 78’. L’unico cambio di Lucianone nostro – senza voto

Quando è entrato ero già sufficientemente depressa – senza voto

ZIELINSKI. Consueta partita oscillante del caro Piotr, con l’attenuante che a Mosca gli tocca fare compagnia a Lobo lì in mezzo. Quando è presente a se stesso è tra i più pericolosi sotto porta. Al 24’ potrebbe già segnare ma il diabolico russo tra i pali, già a terra, alza un braccio e devia. Al 60’ altra occasione ma la spreca in modo irritante con un tiraccio – 6

Fa freddo, nevica, il portiere russo si scopre fenomeno e Zielinski spreca pure. Nulla da aggiungere – 6

ELMAS. Molte volte, capelli al vento, parte in una sorta di “Elmas contro tutti” manco fosse il conterraneo Alessandro Magno. Al 15’ dialoga con Marittiello, indi tira e ribatte ma non buca la frontiera del malefico Selichov. Ci riesce solo al 63’ schiacciando la pelota a terra con la testa – 7

Se non altro ci prova, e ci riesce pure. Forse l’errore è stato dialogare con Marittiello. Con Marittiello non puoi dialogare – 6,5

MERTENS. In avvio buca un traversone perfetto del Messicano, al 61’ il solito Selichov gli devia un tiro che doveva finire sotto la traversa. Detto questo, Ilaria, l’amato Ciro non combina altro – 5,5

Avremmo dovuto capire subito come sarebbe andata: da quando, all’ingresso in campo, Dries ha bevuto l’acqua dalla bottiglietta, poi se l’è sputata sulle mani e con quell’acqua si è ravviato i capelli. La fine di questa giornata sta tutta là – 5,5

LOZANO. Passaggi e cross a iosa, non sempre efficaci. Forse avrebbe potuto osare di più, fatto sta che El Tav è più assistente che puntero – 6

Un grande Mah – 5

PETAGNA. Fa una parte ingrata, quella del lavoro sporco e oscuro. E la sua utilità si concretizza con quel cross di fino per la cabeza di Elmas. Certo, da centravanti non ha occasioni ma non è solo colpa sua. Anzi – 6

L’assist è suo, ci mette il fisico, la generosità, ma non basta certo a fare il lavoro sporco del centravanti, che, ricordiamolo, adda signà – 6 

SPALLETTI. Diciamo pure che novembre non è un gran mese. Speriamo che finisca presto e lui riconquisti per incanto il suo tocco magico, lungo la luminosa strada per il Natale, tornando Lucky Luciano. Esplicitati gli auspici, il mago in panca nonostante tutto è da lodare per il suo rifiuto a piangere e a lamentarsi per gli infortuni, a differenza del suo predecessore che senza Osimhen nel novembre dello scorso anno sbottava in quotidiane geremiadi. Forse l’unica preoccupazione seria è quella dei cinque gol presi nelle ultime due sconfitte, due su rigore, due su azione, uno su angolo – 6

Lo vedo sottotono e questo non mi piace, mi mette una strana tensione addosso, un misto di malinconia e preoccupazione. Alla fine di novembre mancano 6 giorni e 1 sola partita: ce la possiamo fare. Lui ci crede ancora? – 6

ARBITRO TURPIN (FRANCIA). Turpin di nome e di fatto – 4

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