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Spalletti: «Le difficoltà aiutano le persone normali a costruirsi un destino straordinario»

La conferenza stampa. «Aspettavo con impazienza le difficoltà, era ovvio che prima o poi sarebbero arrivate. Ce ne faremo carico un pezzettino ciascuno. Vogliamo chiudere subito la qualificazione»

Spalletti: «Le difficoltà aiutano le persone normali a costruirsi un destino straordinario»

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha tenuto una conferenza stampa a Castel Volturno per presentare la gara di Europa League contro lo Spartak Mosca in programma domani pomeriggio alle 16.30. Con lui Juan Jesus.

Subito dopo la conferenza, si parte per la Russia. In emergenza, viste le assenze di Politano e Demme (positivi al coronavirus), Osimhen e Anguissa (infortunati) e Insigne (fastidio al ginocchio).

Nei momenti di difficoltà, come questo, si vede la forza della squadra.

Le difficoltà aiutano le persone normali a diventare persone stupende. O, per lo meno, le aiutano ad avere un destino importante, un destino straordinario. Aspettavo con una certa impazienza questi primi «colpi di difficoltà». Quando è andato tutto molto bene sapevamo che non poteva durare per sempre: le sconfitte sarebbero arrivate, così come sarebbero arrivati i momenti in cui non avrei avuto una scelta così larga, vista l’indisponibilità di qualche calciatore. Avere una rosa lunga serve anche a saper andare oltre queste situazioni. Ci faremo carico delle difficoltà, un pezzettino ciascuno. E andremo a sopperire alla mancanza di questi grandi calciatori.

Analisi lucida per la sconfitta con l’Inter: è mancato coraggio. Il punto è capire se è stato merito dell’Inter o se sia piuttosto dipeso da un atteggiamento sbagliato del Napoli, che ancora non è convinto di poter dominare su tutti i campi.

Quando ho detto che è mancato coraggio mi riferivo ad alcuni momenti della partita, non era un discorso generale. Abbiamo affrontato una squadra fortissima, che viene da anni importanti. Con Inzaghi stanno continuando il buon lavoro degli anni scorsi. Abbiamo perso un po’ il controllo in una fase del match, ma poi la partita l’abbiamo fatta. Dopo il 3-1 qualsiasi squadra avrebbe abbassato la guardia, invece noi abbiamo avuto una gran vampata, ci abbiamo creduto e probabilmente avremmo meritato il pareggio. Certo, mi sarei aspettato dai miei calciatori scelte meno comode, fatte con più qualità, perché abbiamo il talento per farle. Invece quando l’Inter ci ha pressato ci siamo accontentati di buttare palle in fallo laterale per interrompere le loro azioni, non abbiamo cercato un po’ di «follia». Passa tutto da come gestisci la partita quando hai tu la palla, e nella fase centrale i ragazzi mi sono piaciuti poco. Mi sarebbe piaciuto vedere più minuti come abbiamo fatto gli ultimi 20-25 minuti. E tra l’altro era più difficile farlo in quel momento che prima, perché loro son bravissimi in contropiede.

A Milano tante partite in una. Il Napoli bene nei primi venti minuti e negli ultimi venti, quando ha preso l’Inter nella sua area di rigore. In mezzo, un po’ di difficoltà. Forse pigrizia o appagamento di una squadra che ha sospettato di aver messo la partita come voleva.

Anch’io sono curioso di vedere la reazione dopo la partita di Milano. Ne abbiamo parlato ma non abbiamo avuto il tempo di fare lunghe riunioni, c’era subito da preparare la partita di Mosca. La focalizzata importante è quella di cui si è parlato prima: quando loro hanno tentato di assaltarci fortemente dopo essere passati in svantaggio per noi doveva essere il momento migliore, perché si potevano aprire degli spazi. Bisogna alzare due livelli: la ferocia quando si va a prendere loro, la qualità quando ci vengono a prendere gli altri. L’errore è stato – in una fase della partita – accontentarsi di spezzare la loro azione senza trasformarla in un’azione nostra. Poi c’è stata una gran reazione e di quello son contento. E gli episodi non ci hanno certo favorito. Gli occhi dei ragazzi nei giorni successivi alla partita di Milano mi dicono che reazione avranno, quale sarà il nostro destino.  Hanno già alzato la testa, stamattina hanno fatto un grande allenamento. In questi due giorni hanno risposto nella maniera corretta a ogni sollecitazione. Questo è il modo giusto di affrontare la sconfitta con l’Inter. Il bilancio della stagione per ora è super positivo, chiaro che bisogna reagire, ma si tratta di una sola sconfitta. Ripeto: una. Come tale va affrontata.

Spalletti ha allenato in Russia. In relazione al calcio europeo, fa discutere il livello del calcio russo.

Nei confronti del calcio europeo c’è sempre da imparare. Anche in Italia ci dicono che c’è da imparare, in questo senso possiamo essere paragonabili alla Russia. Nel campionato russo ci sono livelli di squadre, se prendiamo il primo livello è sicuramente al livello del nostro calcio. 

Con Osimhen ai box, diventa ancora più importante Mertens. Specie in una partita che può dare al Napoli la qualificazione al prossimo turno di Europa League. 

Non vogliamo portarla oltre la qualificazione, vogliamo chiuderla qui. Ne abbiamo la possibilità. Mertens fa parte della rosa di calciatori importanti che ho a disposizione. Per via dell’operazione alla spalla ci ha messo un po’ di tempo a entrare in condizione. Nelle prossime partite sarà importante come sempre.

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