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Il Messaggero: sono noti i limiti di Insigne quando il livello agonistico sale

Il quotidiano romano demolisce il gruppo di Mancini. Donnarumma non è più il miglior portiere del mondo, Chiesa sa fare tutto ma niente di eccezionale  

Il Messaggero: sono noti i limiti di Insigne quando il livello agonistico sale
Mg Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne

L’Italia si giocherà la qualificazione ai Mondiali ai playoff. Il Messaggero scrive che la realtà dei fatti è che nel gruppo di Mancini non esistono fuoriclasse. Gli unici due giocatori di livello internazionale sono Verratti, Jorginho e forse Barella.

“Questo siamo. L’Europeo è stato un magnifico miracolo sportivo, ma sui giocatori ha suggerito iperboli e stime al rialzo smentite dai fatti. Donnarumma non è certo ancora il miglior portiere del mondo, del resto non è una congiura di pazzi a Parigi che non gli permette per ora di scavalcare Keylor Navas nelle gerarchie, e nel mentre il suo colpo d’occhio si è appannato (continuiamo a pensare che il tiro di Widmer a Roma fosse parabile). Jorginho non è un Pallone d’oro per acclamazione, è un ottimo regista che ha bisogno di una squadra rapida e aggressiva intorno, altrimenti non fa miracoli, né gol (e al Chelsea quest’anno è in flessione). Di Federico Chiesa si è detto troppo presto che fosse uno dei migliori attaccanti europei, per ora è un’ottima ma incostante ala destra, sa fare un po’ di tutto ma niente in modo eccezionale, segna alla media di 1 gol ogni 4 gare (conserviamo il sospetto che suo papà Enrico fosse assai più bravo tecnicamente). Di Insigne, a 30 anni, conosciamo i limiti quando il livello agonistico sale. Il problema, a magia dell’Europeo svanita, è che solo Verratti e Jorginho sono giocatori di alto livello internazionale e forse anche Barella, e Gigio quando si riprenderà”.

Al di là dei convocati da Mancini, non c’è un ricambio che lascia speranze. A parte Pellegrini e Zaniolo, in Primavera, “per il resto tutti giocatori deboli, da squadre deboli”.

Il campionato italiano ha il 61% di giocatori stranieri.

“Così conciati, riusciremo ad andare ai Mondiali? La risposta è che dipenderà da chi incontreremo, e in che momento saremo. Non possiamo più permetterci di dirci favoriti. Non siamo più la grande Italia, siamo come tanti altri”.

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