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Zoff: «Il possesso palla non è spettacolo, dipende da chi lo fa. Il calcio non è biliardo»

A El Pais: “Nel 1982 vincemmo dando uno spettacolo mai visto. Nel 2006 l’Italia ha vinto con rigori, calci d’angolo, falli… Ma noi passiamo per Nazionale difensivista”

Zoff: «Il possesso palla non è spettacolo, dipende da chi lo fa. Il calcio non è biliardo»
Db Pescara 11/10/2011 - qualificazione Euro 2012 / Italia-Irlanda del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dino Zoff

Quando sente parlare dell’Italia campione del mondo dell’82 come “squadra difensiva” gli viene ancora da ridere. Dino Zoff ricorda in un’intervista a El Pais che tutte le chiacchiere che si fanno sul “gioco spettacolare” sono molto relative nel calcio. A che a fare con le ideologie, più che con la sostanza del campo.

“La storia del gioco offensivo, del gioco difensivo, mi fa ridere. L’Italia in Spagna nell’82 ha vinto il Mondiale e tutti ci consideravano una squadra difensiva. Non ci sarà nessun altro Mondiale in cui una squadra segnerà tanti gol con giocate come abbiamo fatto noi allora. È irripetibile. Era una squadra spettacolare al massimo, sotto tutti gli aspetti. L’Italia che ha vinto il Mondiale 2006, con tutti i meriti del mondo, lo ha fatto con gol su rigori, calci d’angolo, falli… Niente a che vedere con i gol spettacolari che facemmo noi. La storia c’è, poi ognuno può raccontarla come vuole”.

“Si dice molto che in Italia sia cambiato il modo di giocare. È vero che ci sono allenatori che scommettono su uno stile, ma non credo sia così tanto come si dice. Non è sempre così. Si parla di possesso palla, ma non è qualcosa di così spettacolare in tutte le squadre. Dipende da chi lo fa. Non è la stessa cosa se la palla la gioca il Barcellona dei bei vecchi tempi, o un’altra squadra di qualità inferiore. Tutto dipende dai giocatori che hai. Se hai Messi, Iniesta, Xavi… è diverso che se non li hai. Il tiki-taka come sistema non mi piaceva. Non mi piacciono le esagerazioni. Come le esagerazioni del VAR e degli arbitri. Non mi piace. Lo ritengo straordinario per il fuorigioco, che sia palla in linea o fuori, ma non mi piacciono i continui interventi degli arbitri o del VAR. Il calcio non è biliardo. Questo meccanismo è esasperante. Che l’abbia toccata o meno, nessuno conosce l’intensità con cui l’ha toccato. La macchina non indovina l’intenzione, né la potenza delle azioni”.

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