A El Pais: “Nel 1982 vincemmo dando uno spettacolo mai visto. Nel 2006 l’Italia ha vinto con rigori, calci d’angolo, falli… Ma noi passiamo per Nazionale difensivista”
Quando sente parlare dell’Italia campione del mondo dell’82 come “squadra difensiva” gli viene ancora da ridere. Dino Zoff ricorda in un’intervista a El Pais che tutte le chiacchiere che si fanno sul “gioco spettacolare” sono molto relative nel calcio. A che a fare con le ideologie, più che con la sostanza del campo.
“La storia del gioco offensivo, del gioco difensivo, mi fa ridere. L’Italia in Spagna nell’82 ha vinto il Mondiale e tutti ci consideravano una squadra difensiva. Non ci sarà nessun altro Mondiale in cui una squadra segnerà tanti gol con giocate come abbiamo fatto noi allora. È irripetibile. Era una squadra spettacolare al massimo, sotto tutti gli aspetti. L’Italia che ha vinto il Mondiale 2006, con tutti i meriti del mondo, lo ha fatto con gol su rigori, calci d’angolo, falli… Niente a che vedere con i gol spettacolari che facemmo noi. La storia c’è, poi ognuno può raccontarla come vuole”.
“Si dice molto che in Italia sia cambiato il modo di giocare. È vero che ci sono allenatori che scommettono su uno stile, ma non credo sia così tanto come si dice. Non è sempre così. Si parla di possesso palla, ma non è qualcosa di così spettacolare in tutte le squadre. Dipende da chi lo fa. Non è la stessa cosa se la palla la gioca il Barcellona dei bei vecchi tempi, o un’altra squadra di qualità inferiore. Tutto dipende dai giocatori che hai. Se hai Messi, Iniesta, Xavi… è diverso che se non li hai. Il tiki-taka come sistema non mi piaceva. Non mi piacciono le esagerazioni. Come le esagerazioni del VAR e degli arbitri. Non mi piace. Lo ritengo straordinario per il fuorigioco, che sia palla in linea o fuori, ma non mi piacciono i continui interventi degli arbitri o del VAR. Il calcio non è biliardo. Questo meccanismo è esasperante. Che l’abbia toccata o meno, nessuno conosce l’intensità con cui l’ha toccato. La macchina non indovina l’intenzione, né la potenza delle azioni”.