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Spalletti: «Insigne? La prossima volta lo farò giocare di più»

In conferenza stampa: «La squadra ha anche dei difetti, faccio il simpatico ma non lo sono. Dobbiamo migliorare sulle palle di nessuno»

Spalletti: «Insigne? La prossima volta lo farò giocare di più»
Firenze 03/10/2021 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne-Luciano Spalletti

Luciano Spalletti parla in conferenza stampa dopo la vittoria sul campo della Fiorentina. (tratta da tuttonapoli.net)

È la più sofferta e la più importante delle sette vittorie?

“Vincere è sempre importante e tutte le gare sono difficili. Se vai sotto, mantenere l’equilibrio e reagire diventa ancora più difficile. La mia squadra però ha potenzialità superiori rispetto a quelle fatte vedere nel primo tempo, mi aspettavo che potessero trovare la trama che ci permettesse di andare oltre la loro linea difensiva. Loro hanno pressato forte, rimanere così alti per tutta la partita non è facile ma loro sono allenati bene. C’è voluta attenzione e qualità in quelle che sono le caratteristiche individuali per andare a far gol”.

Questi 90′ sono una prova di forza?

“Di forza e di maturità allo stesso tempo. Molti hanno giocato giovedì sera, dopo 95′ giocati e una sconfitta nella testa. Rimettersi in condizione mentale di ripartire, vuol dire aver a che fare con dei professionisti sani e i nostri lo sono. E questo gruppo che è bellissimo, sul piano della disponibilità e del coinvolgimento, il mio lavoro è avvantaggiato con questi ragazzi”

L’ha sorpresa la reazione di Insigne dopo il cambio?

“No, Insigne mi ha detto che ne aveva ancora ed io ne terrò presente, la prossima volta lo faccio giocare di più”.

Siete pronti per lo scudetto?

“La squadra ha anche dei difetti, faccio il simpatico ma non lo sono, bisogna crearsi questa corteccia in alcune fasi di gioco perché perdiamo troppi duelli. Dobbiamo migliorare nella fase di nessuno, quando la palla è per aria, sulle palle di nessuno noi ne portiamo a casa troppe poche rispetto agli avversari. Quella fase lì è importante allo stesso modo della fase attiva e passiva, ci sono dei rimbalzi su cui bisogna lottare col duello fisico”.

Sulla striscia vincente

“Mi è capitato anche di vincerne 11, anche il premio di allenatore di settembre lo divido con i miei ragazzi in parti uguali”.

Sul ritorno a Firenze

“Mi emoziona, ero qui a godermi gli scatti dei campioni di quando ero ragazzo. C’è quel ricordo che mi emoziona, è chiaro”.

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