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Roma-Napoli 0-0, pagelle / Anguissa ciclopico. Il braccio alzato di Spalletti è forza e poesia

Spalletti è uno show permanente e sobrio, fa innamorare. A Insigne non riesce nulla o quasi: cosa c’era da parlare e ridere con Mou in una partita così?

Roma-Napoli 0-0, pagelle / Anguissa ciclopico. Il braccio alzato di Spalletti è forza e poesia
Napoli 22/08/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Venezia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Le pagelle di Roma-Napoli 0-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

OSPINA. A Roma si pugna, Ilaria, l’Olimpico è un’arena e capisci subito che sarà una battaglia equilibrata, con il fatale episodio in agguato. Non accade, anche se la Lupa giallorossa ha due enormi occasioni con Abraham e Mancini e il nostro Ospina impotente. Per il resto, il pipelet colombiano ostenta sicurezza nelle uscite e questo è già tanto. Soprattutto nel finale – 6

Resiste in campo anche se Abraham ci mette il piedino e gli colpisce la mano, fallo sicuramente non cattivo, ma fallo – 6

DI LORENZO. Figuriamoci se l’Euroappuntato si tira indietro in una partita del genere. Si sfianca da pendolare della destra, puntuale nel dialogo con Na-Politano e bravo nei recuperi difensivi – 6,5

Dal suo lato la Roma non buca quasi mai, preferisce farlo con più facilità dove opera Mario Rui. Di Lorenzo è infaticabile: più gioca e più sembra ricaricare le pile. Spinge poco in avanti, ma contro una Roma così chiusa era difficile – 6

RRAHMANI. Il suo unico peccato è quella pelota concessa ad Abraham, ma lui e Kappa Kappa garantiscono un tenuta fisica e di nervi eccezionale e si vede: anche oggi niente violazioni alla porta di Ospina – 7

Perfetta la chiusura su Pellegrini al 69’. In alcuni casi è sembrato solidissimo e più gioca con Koulibaly più i due sembrano andare piacevolmente a braccetto – 6,5

KOULIBALY. Idem come sopra, con l’aggiunta che le sue chiusure salvifiche sono ormai da accademia del calcio, come quella su Karsdorp al 2’. Certo si fa aggirare da Pellegrini ma la fortuna sorregge gli audaci e il romanista tira fuori. E nel campo diventato sovente una scacchiera è lui che muove per primo da dietro, portando palla – 7

Sulla prestazione calcistica hai detto tutto tu. Aggiungo una nota di merito, caratteriale: bravissimo a tenere a bada Osimhen quando sembrava che avesse commesso lui fallo su Mancini e tutti abbiamo tremato un po’. Bravo lui che ha mantenuto la calma e Victor che, annuendo, ha mostrato di ascoltarlo e di capire – 7

MARIO RUI. In altri tempi Marittiello avrebbe rischiato il naufragio dinnanzi all’irrequieto Zaniolo. Invece il Napule gioca da capolista, senza farsi prendere dalla frenesia dei neofiti, e anche il lusitano sembra più maturo – 6,5

Più maturo non so, ma di certo è stato abbastanza convincente, anche se l’anello debole della difesa è lui, tanto è vero che la Roma ci prova sempre dal suo lato – 6

ANGUISSA. Finisce la partita da gigante del centro, cercando invano l’incursione vincente. A volte è talmente dirompente che si leva gli avversari da dosso come nulla, come fanno i ciclopi, appunto – 7

Anguissa ha un unico problema: sembra temere la porta. Arriva fin là sotto e passa palla. Come se avesse paura. Perché? – 7

FABIAN RUIZ. Nel prima quarto d’ora, la Roma scandisce il ritmo e lì in mezzo si fa fatica a contenere. Poi i minuti scorrono e Fabian trova la sua posizione, trovando spesso corridoi liberi in cui avanzare – 6,5

La verticalizzazione che porta al palo di Osimhen e al tiro alle ortiche di Mario Rui (passando per Politano) è sua ed è bellissima. Preciso e intelligente nelle giocate, un po’ meno brillante in fantasia – 6,5

ZIELINSKI. L’impegno c’è, ma la gestione di tante palle è disastrosa, senza mezzi termini. Per fare un esempio: l’azione culminata con la clamorosa occasione di Abraham origina da una sua pelota persa – 5

Per un attimo ho pensato che fosse il colpo di grazia per Abraham, ma poi si è fatto quasi tutto il resto della partita – 5,5 

ELMAS dal 70’. Si agita al solito, ma fa solo questo senza essere risolutivo – 5,5

Incide zero e fa anche incazzare maledettamente Spalletti, non male – 5

POLITANO. Perde anche lui una palla (davanti) cui poi pone rimedio Rrahmani. Fa tanta schiuma, anzi nemmeno quella e incide zero. Davvero mediocre – 5

Sei troppo severo. Ha giocato un primo tempo perfetto, secondo me, poi è calato alla distanza. E’ andato molto più in copertura del solito, tanto è vero che Spalletti lo ha anche applaudito per questo – 6 

LOZANO dal 70’. E’ molto più verticale di Na-Politano ma ha solo venti minuti per un paio di scatti promettenti – 6

Non so, non è che mi abbia convinto granché – 5,5 

OSIMHEN. Nessuno mai lo lancia sul serio e lui si arrangia come può, Ilaria, tartassato dai difensori giallorossi e mai domo. E poi capita che solo il palo fermi Victor Victoria. Gli episodi, appunto – 6,5

Tentano di azzopparlo, abbatterlo, sfrantumarlo. Ogni volta che si muove gli arrivano addosso come cavallette. Questo non va bene. Ma è anche divertente, perché dà l’idea di quanto lo temano gli avversari. Il problema dei fuorigioco va indubbiamente risolto, e anche in fretta: non è possibile vanificare così tante opportunità, non per lui – 6,5

INSIGNE. Non gli riesce nulla o quasi – 5

Ma soprattutto, in una partita così, che cosa c’era da parlare e ridere con Mourinho? – 5

MERTENS dall’81’. Senza voto

Senza voto

SPALLETTI. Tutto lo stadio gli canta contro e lui alza il braccio per salutare: nella sua grandezza c’è la follia, erasmiana aggiungo io, di cui ha parlato l’altro giorno Sabatini al “Corriere dello Sport”. Per non parlare di quell’abbraccio interminabile con Mou, prima del calcio d’inizio. Spalletti è uno show permanente e sobrio, fa innamorare e sa cosa significa essere un allenatore in vetta alla classifica. Questo zero a zero ne è la conferma – 7

In quel braccio alzato ci sono insieme forza e poesia. Più che da disarmato, è stato un gesto disarmante. Se i tifosi della Roma lo accerchiassero in massa, sono convinta che Spalletti avrebbe la forza e la capacità di portarli alla redenzione e finanche ad abbracciarlo. Per quanto mi riguarda, quest’uomo sarebbe capace di separare le acque dell’oceano. Quanto all’aspetto calcistico… è impressionante la solidità difensiva acquisita dal Napoli. Qualcosa che ormai coinvolge tutti: appena un avversario prova ad attaccare, vanno tutti insieme a difendere. Su Abraham, ad un certo punto, sono piombati in quattro. Nel Napoli di Spalletti perdersi l’uomo è diventato – tranne rare occasioni – quasi un reato – 8

ARBITRO MASSA. Gli arbitri che scimmiottano i colleghi inglesi incutono sempre timore. Non sai mai cosa possano cavare dal loro cilindro. Per fortuna che s’inventa espulsioni e non rigori – 4

Manca la seconda ammonizione per Abraham per gioco pericoloso e quella per Mancini per simulazione su Osimhen. Al 51′, poi, Mario Rui viene travolto a pochi passi da lui, che non fa nulla. All’improvviso deve essersi scoperto inglese, come dici tu, salvo poi, sul finire, tornare ad incarnare l’italianità più pura, espellendo sia Mourinho che Spalletti. Mah – 5

 

 

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