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Ponte Morandi, lo Stato si costituisce parte civile e chiede i danni a tutti, tranne che ad Autostrade

Il motivo è semplice: lo Stato entrerà a breve in Aspi attraverso Cassa depositi e prestiti. Sarebbe stato come chiedere un risarcimento a se stesso 

Ponte Morandi, lo Stato si costituisce parte civile e chiede i danni a tutti, tranne che ad Autostrade

La notizia ha dell’incredibile. Drammatica, grottesca, come l’hanno definita i parenti delle vittime del Ponte Morandi, “vergognosa”. Ci riferiamo a quanto emerso al termine del primo giorno dell’udienza preliminare del maxi-processo sulla strage del viadotto: il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (il Mims) e la Presidenza del Consiglio, si sono costituiti parte civile nel processo. Fin qui tutto bene. Il problema è che chiedono i danni a tutti gli imputati tranne uno: Autostrade per l’Italia. E non è un caso.

Nelle ultime ore, infatti, è maturato l’ingresso dello Stato in Aspi, attraverso Cassa depositi e prestiti. Un accordo che dev’essere solo suggellato ma che è ormai un dato di fatto, spiega La Stampa. Soprattutto per quanto riguarda l’accordo stragiudiziale raggiunto negli ultimi giorni fra concessionario, ministero, Comune di Genova e Regione Liguria,

“che prevede un miliardo e mezzo di ristori al territorio in prevalenza sotto forma di finanziamenti a infrastrutture”.

Ovvio che lo Stato non possa mettere nel mirino un’azienda che a breve rappresenterà una parte di se stesso e che risarcirà quanti ha danneggiato. Sarebbe, per il governo, come chiedere i danni a se stesso.

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