I ministeri dello Sviluppo economico, della Giustizia e Antitrust non erano d’accordo. La Vezzali ha insistito sotto il pressing del mondo del calcio
Il governo italiano si è costituito in extremis contro la Superlega alla Corte di giustizia Ue insieme alla Uefa. Dopo un pressing forsennato delle istituzioni del calcio, dalla Figc alla Lega Serie A. Il Fatto racconta di una divisione interna all’esecutivo che ha ritardato la presa di posizione ufficiale.
“Qualche dubbio sulle reali intenzioni del governo resta, se è vero che l’impegno è arrivato solo in zona Cesarini e dopo un fiume di polemiche. Sul tavolo di Palazzo Chigi sono arrivati pareri diversi e discordanti. Quando si è innescato il procedimento, il dipartimento Politiche europee ha interessato gli uffici competenti. Il Ministero dello Sviluppo economico del leghista Giorgetti si è subito tirato fuori. Gli uffici della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, hanno invece messo nero su bianco una serie di obiezioni, quelle che riguardano l’aspetto sportivo della vicenda e che sono condivise da tutti gli appassionati”.
“Lo stesso non vale però per Ministero della Giustizia e Antitrust: concentrandosi sugli aspetti giuridici, i tecnici avevano raccomandato di verificare qualunque tipo di azione che possa limitare la concorrenza in ambito europeo. Così la palla si è fermata a lungo fra le mani di Draghi. Nell’imbarazzo generale delle istituzioni pallonare”.
La costituzione in giudizio è arrivata, così, nei minuti di recupero.
“L’Italia si schiera nella guerra contro la Superlega. Ma forse meglio non contarci troppo”.