Il Napoli ha vinto alla distanza, non riuscendo a dominare la gara come sua abitudine, andando a rovistare nell’Enciclopedia del tecnico
Sul Corriere dello Sport, Antonio Giordano racconta Fiorentina-Napoli, finita con la vittoria della squadra azzurra grazie ai cambi di impostazione di Spalletti.
“Il Napoli la vince alla distanza, non riuscendola a dominare come sua abitudine, andando a rovistare nell’Enciclopedia di Spalletti che si affida ad una alternativa ‘nuova’ eppure ‘antica’: diga centrale e poi sventagliate nella profondità”.
Dopo il vantaggio dei viola,
“il Napoli esce dagli equivoci, rompe gli indugi, non ha Insigne, Anguissa e Zielinski delle nottate più audaci, ma ha un Fabian che irradia luce, un Osimhen che diventa il tormento altrui e l’estasi di Spalletti e dietro s’è dato una regolata, lasciando solo possesso palla. In dieci minuti, è già diventata una partita diversa, l’ha cambiata Spalletti, andando a stuzzicare Lozano, chiedendogli l’uno contro uno e poi ricominciando a modo suo, tanto palleggio, non più lanci, pure perché il campo si è ristretto”.
Arriva il pareggio su rigore. Poi Spalletti cambia ancora.
“Avendo intuito che la nottata rimane in bilico, Spalletti smonta il Napoli, gli dà Demme, lo abbina ad Anguissa, soffre di meno, nonostante il Franchi trascini”.
La Fiorentina diventerà grande con il tempo,
“mentre il Napoli s’accorge di esserlo per davvero, pur senza strafare: i bambini d’una volta stanno diventando ‘maturi’”.