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CorSport: la morte di Diego è stata un balsamo, della sua esistenza è rimasto solo il divino

La morte ha portato via le sue contraddizioni terrene. Non c’era più da lottare contro di lui, una volta che il nemico se n’è andato non resta che l’ammirazione 

CorSport: la morte di Diego è stata un balsamo, della sua esistenza è rimasto solo il divino
Imago Polokwane (Sud Africa) 22/06/2010 - mondiali Sud Africa 2010 / Grecia-Argentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Diego Armando Maradona

Oggi è il compleanno di Maradona, compie sessantuno anni, scrive il Corriere dello Sport, giustamente al presente, per uno che resta immortale. Per una volta, però, non c’è nessuno che critica Diego, sono tutti d’accordo, proprio perché è morto.

“Per la prima volta il compleanno di Maradona mette tutti d’accordo. Questo 30 ottobre nessuno inveirà contro di lui. Nessuno gli impartirà lezioni di vita. Nessuno lo additerà come l’ambasciatore del male. Diego, che se ne sta lassù col Barba, si starà sganasciando dalle risate. Starà raccontando le cattiverie con cui da sempre ha convissuto. Drogato. Sfasciafamiglie. Imbroglione. Evasore fiscale. Cattivo esempio. E potremmo continuare per ore. Non è più così. La morte di Diego è stata un balsamo. È come se avesse portato via le contraddizioni terrene. Della sua esistenza è rimasto solo il divino”.

Di fronte alle immagini del posto in cui ha vissuto gli ultimi attimi della sua vita, abbandonato da tutti, è sparita ogni traccia di odio, come se non fosse mai esistito.

“Non c’era più da lottare. Il nemico se n’era andato. Per sempre. E di fronte all’assenza non restava che l’ammirazione”.

 

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