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Warholm, la star dei 400 ostacoli: «Il segreto è imparare a morire lentamente»

Il norvegese, che ha battuto il record del mondo a Tokyo, parla della gara “più brutale e tecnica” dell’atletica come un’esperienza di pre-morte

Warholm, la star dei 400 ostacoli: «Il segreto è imparare a morire lentamente»

Karsten Warholm è un norvegese 25 anni. Ed è il grande fenomeno dell’atletica leggera. Ha da poco battuto il record del dei 400 ostacoli abbassandolo a 45”94, è il primo a scendere sotto il muro dei 46”), ai Giochi di Tokyo.

I 400 ostacoli sono considerati la gara di velocità più dura, crudele, brutale e tecnica che esista. Intervistato da El Pais Warholm ha descritto come meglio non si potrebbe un aspetto che spesso lo spettatore sul divano coglie poco di alcune prove dell’atletica: lo descrive quasi come un’esperienza di pre-morte.

Il segreto della specialità, dice, è “riuscire a trovare un modo naturale di correre. Correre con naturalezza, tenere il passo e la velocità. È importante non perdere velocità perché, alla fine, arrivi con le gambe molto stanche e non hai più gas, quindi devi mantenere il flusso. E’ come imparare a morire lentamente. Si tratta di usare correttamente il sistema energetico del nostro corpo. Questo è l’equilibrio più delicato. Si tratta proprio di morire a poco a poco”.

Warholm pensa di poter correre a livelli record anche i 400 piani, “in 43 secondi”. E che la sua particolarità sugli ostacoli è quella di non perdere tempo saltandoli. Una cosa super-allenata: “in un anno probabilmente faccio migliaia di ripetizioni sugli ostacoli”.

E di nuovo: come ci si sente ad essere il re del “giro della morte”?

“Quella che ti fa andare avanti è la sensazione che hai quando finisci. Quando hai paura di qualcosa e la superi, ti fa sentire bene. Questo è correre i 400 metri a ostacoli”.

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