In conferenza stampa: «Quando vinci così c’è un’iniezione di consapevolezza, ma in queste gare abbiamo dato ai nostri prossimi avversari più forza. Saranno ancora più attenti»
Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, in conferenza stampa al termine di Sampdoria-Napoli 0-4.
“C’è da migliorare perché nel primo tempo la Sampdoria è stata brava quanto noi. Non siamo riusciti a pressarla, ci faceva abbassare spesso perché con le due mezz’ali non si trovava il tempo per dare una mano a Osimhen. Hanno fatto delle buone trame. Hanno fatto possesso palla quanto noi, che dovrebbe essere la nostra caratteristica. Loro son stati bravi invece quanto noi, ci son voluti due strappi dei singoli per arrivare al vantaggio”.
Sul possibile scudetto:
“Qual è la quota media? 90 punti, vuol dire che ne mancano 75. Che ne manchino 75, 82 o 85, è la stessa cosa. Diventa un’assurdità dire che ora sei quello che puoi vincere. Un’assurdità, a meno che non si vuol mettere pressione a chi è davanti a noi. La squadra è stata brava perché quando mancava qualche elemento all’inizio son stati molto bravi. Per noi ad esempio recuperare uno come Demme è fondamentale. Fabian, Anguissa, Zielinski, devono giocare il più possibile per trovare la condizione. Non sono per il turnover. Poi è chiaro che fra qualche altra partita, con questo raddoppio settimanale di gara, dobbiamo stare attenti. Per ora non abbiamo questo problema”.
“La Samp ha continuato a fare la partita come aveva cominciato, venendoci addosso forte e tentando di fare la partita anche sul 4-0. Abbiamo qualità, per cui hanno rischiato di prendere anche qualche altro gol: poteva finire 6-1, 6-2. Loro hanno continuato a venir davanti, liberando degli spazi. Noi grosso modo nel secondo tempo con il trequartista e i due mediani, siamo riusciti a tenere meglio il campo rispetto al primo tempo con due mezz’ali e il mediano. Non riuscivamo a trovare chi dei due centrocampisti doveva aiutare Osimhen davanti”.
“Vittoria della consapevolezza? Sì, quando vinci con un risultato importante come questo è chiaro che sono iniezioni
importanti di consapevolezza. Però noi in queste gare qui abbiamo consegnato ai nostri prossimi avversari più forza. Che saranno ancora più attenti. Ci dobbiamo preparare a metterci di più”.
“Fabian Ruiz mediano? Anguissa ci ha completato, facendoci conquistare più palle. Per giocare la palla bisogna
prima recuperarla. Ma Lozano e Insigne hanno corso, si sono abbassati e hanno dato un grosso aiuto sulle fasce. Fabian sa fare ogni cosa: è un calciatore che conosce la materia, per cui diventa facile. E’ un po’ abituato a trascinarla la palla, perché vuol toccarla. Se la tocchi poco, poi quando ce l’hai la porti in giro per il campo perché ti piace il contatto. Lui ha capito che stando nel mezzo e muovendola spesso, gli ritorna anche spesso. Allora è coinvolto, con molti tocchi ciascuno. Ha la qualità di vedere oltre il primo passaggio: vede lo sviluppo dell’azione”.
“Il nemico da un punto di vista di eccesso di euforia è facile incontrarlo, perché si comincia dal portiere la mattina quando si esce di casa! Però in questo caso qui, è un darti ancora più tranquillità e forza per mettere in campo le qualità che abbiamo. Ti sostengono a fare il tuo lavoro in maniera tranquilla”.