Lo scriverebbe Ben Lerner se seguisse il calcio. Molto bella l’inquadratura di Koulibaly che, mani sui fianchi, accompagna il rigore di Insigne
Ho avuto difficoltà con la visione della partita. No, neppure stavolta c’entra Dazn, sono semplicemente andato al cinema. Si gioca troppo spesso, mo’ non è che si possa fare nient’altro in settimana. Siamo andati a vedere Tre piani di Moretti, vale la pena, soprattutto se durante lo spettacolo il Napoli vince agevolmente. Tre piani, tre punti e andiamo avanti.
Esco dal cinema, accendo lo smartphone, gli amici a cui avevo chiesto aggiornamenti non mi hanno scritto nulla, come se non ce ne fosse il bisogno, come se sapessero (e che io pure sapessi) che non si poteva non vincere. Va bene, ma non si può mai dire.
Prima ancora di guardare gli highlights leggo le dichiarazioni di Mazzarri. “Non mi pare che il Napoli abbia avuto occasioni”. Come si fa a non amarlo? Mazzarrone nostro, è sempre lui, invece di pensare alla sua squadra che non ha mai mai mai tirato, pensa al Napoli. Guardo le immagini e rido, Walter, Walter, potevamo farne comunque quattro pure a ‘sto giro.
A Venezia ieri pioveva, decretiamo dal pomeriggio domenicale, ovvero, più o meno, dalla sconfitta della Roma nel derby, l’inizio dell’autunno. Potrebbe essere, almeno calcisticamente, una buona stagione. Castagne, nuovi agrumi, marmellate, gol, punti, primati, vittorie, un cappotto nuovo per prepararci all’inverno e così via.
Adesso tutti amano Osimhen, è facile, eppure credo – visto il potenziale – che ancora non abbiamo visto niente. Che meraviglia il talento puro, la cosa magnifica ancora senza controllo, inarrestabile, un calciatore che già è ma è anche in divenire. Come scriverebbe Ben Lerner, se seguisse il calcio: Nel mondo a venire, oltre ai blackout newyorchesi, ci sarà un attaccante straordinario, gioca a Napoli, di nome fa Victor.
È sempre bello battere il Cagliari, di solito non è facile. Ieri sera un caro amico cagliaritano, per riprendersi e per prendere sonno, mi ha ricordato Daniele Conti che ha giocato solo per fare gol al Napoli. Ognuno usa il metodo che può per sopravvivere al tifo.
Insigne fa 400 partite con il Napoli, è una cosa meravigliosa perché sono parecchie e poi risponde bene alla solita domanda: “La 10 non si tocca”, copiando da Gianluigi Trapani, tra l’altro. Evviva il capitano.
Domenica si va a Firenze, la squadra del capoluogo toscano ha scansato il fosso che sappiamo e ha preso un buon allenatore. Sarà una partita interessante. Possiamo anche abbracciare e salutare (si spera) il buon vecchio Calle.
Stagione 8 episodio 7 e già un’altra volta ci scopiazzano, cosa che ci diverte e non ci spaventa, perché abbiamo tanta tanta tanta fantasia, e siamo in grado di cambiare di volta in volta. Se volete copiare dovete essere veloci, dovete essere astuti per prenderci. Noi speriamo che non ci prendiate né qui né in classifica.
Credo che bisogni spendere due parole per Daniel Maldini e fargli i complimenti. Farli ai Maldini in generale, se ci piace (e ci è piaciuto) il pallone è anche merito di calciatori così, di famiglie così.
Molto bella l’inquadratura da dietro del rigore di Insigne, con Koulibaly – in primo piano – con le mani sui fianchi che osserva, non ne conosciamo l’espressione, sappiamo solo che accompagna il tiro del capitano. Complimenti al direttore della fotografia e a Insigne.
Anguissa sa calciare pure di sinistro, vabbuò. Forza Napoli Sempre e a domenica prossima.