Bruno Longhi disse in tv: «purtroppo è un rapporto che va sempre più deteriorandosi quello tra i tifosi e questa squadra». Al ritorno Maradona partì in ritardo e il Napoli fu eliminato ai rigori. Fu la fine del ciclo
Napoli-Spartak Mosca si giocò anche trentuno anni fa. Coppa dei Campioni, non ancora Champions League. Secondo turno, che poi erano gli ottavi di finale. Stagione 90-91, quella che condusse alla fuga di Maradona che venne trovato positivo all’antidoping dopo Napoli-Bari.
Il Napoli giocava con il tricolore, allora la Coppa dei Campioni la disputavamo solo le squadre che si erano aggiudicate i tornei nazionali. Gli azzurri avevano cominciato bene la stagione vincendo la Supercoppa contro la Juventus 5-1. Quello fu il canto del cigno, l’ultimo sussulto di una squadra che Ferlaino preferì veder consumarsi anziché provare a rinnovarla. Il campionato cominciò subito male: sconfitta interna col Cagliari, poi a Parma. Fino al definitivo 1-4 al San Paolo contro la Sampdoria di Vialli e Mancini che quella stagione avrebbe vinto il campionato.
Napoli andò incontro al proprio destino. Destino che è diventato storia. E nel racconto tramandato tanti dettagli vengono rimossi. Come quel Napoli-Spartak Mosca. Gara di andata, proprio come stasera. Finì 0-0. Bigon schierò: Galli, Ferrara, Francini, Crippa, Alemao, Baroni, Venturin, De Napoli, Silenzi, Maradona, Incocciati. Entrarono Mauro per Crippa e Zola per Incocciati. Il Napoli colpì tre legni ma nel finale anche i russi ne presero due. Il Napoli uscì tra i fischi sonori del San Paolo. Bruno Longhi ne parla a lungo nel suo resoconto. Dice, testuale:
Era cominciata come una festa, purtroppo questa festa è stata rovinata con i fischi impietosi da parte dei tifosi del Napoli all’indirizzo dei loro beniamini, ed è un rapporto che purtroppo va sempre più deteriorandosi quello tra i tifosi e questa squadra che al di là di quel che sta facendo adesso ha regalato un sacco di soddisfazioni.
Il ritorno andò come andò. Maradona partì in ritardo, raggiunse la squadra a Mosca. Cominciò in panchina, entrò nel secondo tempo. Incocciati colpì un palo. Si andò ai rigori, Baroni sbagliò e lì termine il ciclo d’oro del Napoli di Maradona.