Le sue idee spesso rimangono nella famosa caverna di Platone e la squadra gira su stessa come un criceto nella ruota. Ha ragione Rudi Garcia, con Anguissa si va in guerra
OSPINA. Ullallà Ilaria, è davvero la sera del dì di festa. Ché a contare sono solo i numeri, cioè il risultato e la classifica. Per il resto la Juve sembrava il Venezia: doppio autobus e Napule intrappolato senza vie d’uscita. Poi, però, come nella vita, ci sono gli imprevisti. E che imprevisti. Dall’abisso al cielo in novanta minuti. E nel gol rapinoso e facile facile di Morata, il ritrovato pipelet colombiano viene letteralmente colto di sorpresa. Si segnala per un’uscita provvidenziale sul Kulu bianconero, favorito da una boiata di Insigne – 6
È stato preso alla sprovvista dall’erroraccio di Manolas, ma quell’uscita è stata abbastanza improvvida. Per fortuna non si lascia sorprendere anche dall’erroraccio di Insigne. Per il resto nulla da segnalare – 6
DI LORENZO. L’Euroappuntato è una fisarmonica, che accorcia e si allunga a seconda degli ordini del generale pelato in panca. Anche lui fa un errore di mollezza e regala al 58’ una pelota d’oro ai bianconeri ma per fortuna McKennie non replica Morata – 6
È sembrato in difficoltà a fronteggiare Kulusevski. Nel secondo tempo gli ha preso le misure ed è andato meglio – 6
MANOLAS. Là dietro si sbaglia spesso: il citato Di Lorenzo, indi Mario Rui e persino qualche lentezza di Kalidou santo e goleador. Epperò il fio più crudele e sanguinolento lo versa l’amato Ellenico, che fa l’assist decisivo per lo zero a uno della Giuve. Detto questo, resta in campo a testa alta senza andare in tilt e fare altre cappellate – 5
Il suo errore è incommentabile. L’unica cosa di cui essere sollevati è che, dopo, come dici tu, non è andato completamente in tilt. Ma che brutta scena, Fabrizio: una di quelle scene che annullano qualsiasi non dico passo in avanti, ma proprio pensiero di crescita – 5
KOULIBALY. Un giorno, Ilaria, scriveremo e gireremo un film sugli ultimi, eterni cinque minuti di Kappa Kappa contro la Juve. La cabeza gioiosa del Diciotto, il doloroso autogol del Diciannove e la Grande Rapacità di stasera. Lo intitoleremo “Il fattore K” – 7
Spalletti lo definisce “una roba da vedere e da toccare”, oltre che “un grande uomo”. È stata grande anche la sua partita. E immenso il fatto che sia diventato sicuramente l’incubo di qualsiasi juventino -7
MARIO RUI. Spalletti lo vuole soprattutto da lui e Marittiello obbedisce. Il suo è un pendolarismo ossessivo, una sorta di monaciello che affonda, non azzecca un cross, si fa male e resiste, e una volta va pure al tiro. Esce esausto – 6
Mario Rui questo è. Ma il sacrificio di stasera va sicuramente premiato – 6
MALCUIT dal 90’. Nei secondi finali provoca un rimpallo a favore nostro che fa tirare un gigantesco sospiro di sollievo e persino scatenare l’esultanza di Osimhen ai bordi del campo. Tant’è – 6
Senza voto
ANGUISSA. Al suo arrivo ne è stata fatta una descrizione effervescente, piena di bollicine, che destava un po’ di preoccupazione. E invece è stato ommo ‘e sustanza, all’insegna di un concreto ovunquismo che non ha lasciato scampo al centro juventino. Il migliore, senza dubbio – 7
Preciso, lucido, di presenza. Se questo è quello che ci ha fatto vedere dopo un solo allenamento con la squadra, Fabrizio, direi di tenercelo ben stretto. Anche io, come Garcia, con Frank, come ama essere chiamato, ci andrei in guerra – 8
FABIAN RUIZ. Tra i più grigi e incolori. Epperò l’imprevisto, Ilaria, come dicevo prima. Esce vincente da un flipper a sinistra e consegna a Insigne la pelota che porta al pareggio – 6
Dissento: è stato attivo e vivace come tante volte non è stato. Ha provato a inventare qualcosa, a cercare spazi in cui infilare la fantasia. Ha persino provato ad impostare. Merita qualcosa in più – 6.5
ELMAS. Là davanti non si passa in alcun modo, ma lui pugna tenacemente sia che faccia il terzo di centrocampo sia che accompagni Na-Politano e Insigne – 6
Resta imbottigliato nel traffico impostato dalla Juventus, non un granché – 5,5
OUNAS dal 45’. Aggiunge vivacità allo sterile moto perpetuo del Napule in fase offensiva – 6
Non male, ma troppo egoista – 6
POLITANO. Il Napule non supera mai l’uomo ma Na-Politano è l’azzurro che ci prova di più. Non si risparmia mai e anche lui corre qualche rischio dietro. Il fato del futbol lo mette davanti alla porta quando Szczesny ne combina un’altra e non trattiene il tiroaggggggiro di Insigne. Na-Politano e Kappa Kappa sono la Grande Rapacità del Napule spallettiano di stasera – 6,5
Un gol d’astuzia e opportunismo: cosa c’è di meglio? – 6,5
LOZANO dal 71’. E’ stata una partita orizzontale ed El Tav è per antonomasia l’hombre vertical. Eppure riesce ad avere un’occasione – 6
Se non altro porta un po’ di freschezza – 6
OSIMHEN. Centinaia di traversoni e mai uno che gli finisca in capa. Victor Victoria si arrangia come può coi piedi e qualche volta riesce a sfruttare la sua velocità, ma per lui è davvero tosta sorvegliato a vista dalla nota coppia di brutti ceffi della Juve – 6
Bonucci e Chiellini, rispetto a lui, ne escono da giganti. Imbrigliato dai difensori bianconeri nel fisico e nella fantasia – 5
PETAGNA dal 90’. Senza voto
Senza voto
INSIGNE. Certo, il suo tiroaggggggiro è l’assist inconsapevole per Na-Politano. Registrato questo, da lui maturo trentenne e campione europeo, ci si aspetterebbe un colpo di genio risolutivo in una partita del genere – 6
La Juve per lui non sarà mai un’avversaria come le altre. Anche qui c’è da lavorare, ammesso che ce ne sia tempo. Da apprezzare, anche nel suo caso, il grande sacrificio – 6
ZIELINSKI dal 73’. Mette in mezzo una palla che solo la zampata di Chiellini toglie a Osimhen – 6
Mi faccio orrore da sola, ma vorrei tanto che Chiellini fosse dalla nostra parte: è straordinario (Zielinski senza voto)
SPALLETTI. Mi viene in mente, Ilaria, con un significato decisamente più rozzo e povero, il realismo magico di Garcia Marquez. Nel senso che le sue idee spesso rimangono nella famosa caverna di Platone e la squadra gira su stessa come un criceto nella ruota ma nonostante tutto il Napule vince per tre partite consecutive. Realismo e magia, appunto. Ecco perché adoro l’enunciazione spallettiana di stasera: “Prendiamoci il buono che c’è e miglioriamo”. Magnifico. Calma e gioia – 7
Il risultato manda in visibilio, per cui anche se avessimo giocato una partita orribile, Fabrizio, e così non è stato, andrebbe bene così. Ma, orrore, ho rivisto i passaggetti all’indietro, stasera. Il salto caratteriale è ancora parecchio lontano. E chissà se riuscirà davvero nell’impresa di far crescere mentalmente questo Napoli potenzialmente straordinario. La serata, però, è parecchio goduriosa, e il cambio passo, nel secondo tempo, è di certo merito suo – 7
ARBITRO IRRATI. Temevo la sua fama di filojuventino ma non ha fatto danni – 6
Troppe interruzioni, a mio parere. E Dazn, con le sue, ci ha messo il carico da 90 – 6 a Irrati, 4 a Dazn