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Napoli-Cagliari 2-0, pagelle / È il Napoli del black power, Osimhen come Bud Spencer

Ne fa fuori tre alla volta. Koulibaly comanda. Anguissa è ovunque. È anche un Napoli pirandelliano. Marittiello Maraviglia. Se avesse potuto, Godin avrebbe strappato ad Osimhen anche il cuore

Napoli-Cagliari 2-0, pagelle / È il Napoli del black power, Osimhen come Bud Spencer

Le pagelle di Napoli-Cagliari 2-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

OSPINA. E alla sesta giornata della Creazione spallettiana David si riposò, meritatamente – senza voto

Neanche un retropassaggino più insidioso del solito, nulla. Pensando alla modestia del Cagliari mi dispiace per Mazzarri, che resta un pezzo della nostra storia (ma non rimpiango le sue dichiarazioni postpartita) – sv

DI LORENZO. Al 73’ l’Euroappuntato taglia alla Callejon e il Capitano Mister 400 gli mette da distanza siderale una pelota d’oro tra i piedi: il controllo è buono, tutto il resto no. Detto questo l’amato Giovanni osa di più in avanti e in difesa è risolutivo un paio di volte – 6,5

Attento e propositivo, giustamente ha voluto contribuire al dinamismo non avendo granché da fare dietro – 6,5 

RRAHMANI. In questa partita lo ricorderemo per il piglio con cui prende palla da Ospina e riparte. Un altro inedito della cura del mago pelato in panca – 6,5

Immagina la gratitudine che questo ragazzo deve provare verso Spalletti, Fabrizio. Rrahmani è quasi tenero nella sua dedizione e nella voglia che ha di non deludere chi, finalmente, gli ha dato la possibilità di dimostrare cosa sa fare – 6,5 

KOULIBALY. Ormai questo è il Napule del Black Power e chi lo comanda secondo te, Ilaria? – 6,5

Unica sbavatura, una palla persa sul finale di partita. Per il resto, impeccabile in difesa, peccato che non riesca a concretizzare le sgroppate in avanti che ogni tanto si concede – 6,5 

MARIO RUI. Marittiello Maravilla, voglio chiamarlo così, dammi questa licenza Ilaria cara. Scende come un treno e sovente usurpa con successo la mattonella di Lorenzo. Fa il terzino, il centrocampista e pure il trequartista. E là dietro è salvifico al 39’ su Nandez, mettendoci la cabeza riccioluta – 7

Si mangia Nandez a colazione. Credo che tutti, ieri sera, si siano fatti di nuovo la domanda che aleggiava già nell’aria contro la Samp: quello che sfreccia a sinistra è Marittiello? Una trasformazione epocale – 7 

ANGUISSA. Ho capito perché stasera era l’unico azzurro a maniche lunghe: Frank ha sempre un asso nascosto da calare. Come quel lancio verticale – ah, quant’è bella la verticalità che avevamo cominciato a scoprire con Re Carlo – per San Piotr che conduce all’uno a zero. Profondo Frank fa sempre quello che deve fare e in più si concede varie mirabilie offensive – 7,5

E’ davvero ovunque. Incredibile la forza fisica ma anche e soprattutto la testa. Il modo in cui alza la testa e vede Zielinski per lanciarlo in profondità è spettacolare – 8

FABIAN RUIZ. La sua classe e la sua fantasia cozzano spesso contro questo Cagliari mazzarriano che vuole solo contenere ad libitum. Deve arrangiarsi e improvvisare al momento. L’importante è che l’abbia fatto senza nuocere – 6

Spalletti lo richiama più volte: crede nelle sue potenzialità e giustamente si incazza quando Fabian non le sfrutta. Con il ritorno di Demme la concorrenza aumenta e gli stimoli pure – 6 

DEMME dall’88’. Ecco, è ritornato pure Demme – senza voto

Una gioia, perché il discorso fatto da Spalletti su chi si sente o meno titolare è da incorniciare. Lieta che ci siano abbastanza ricambi da spingere tutti a guadagnarsi la pagnotta e il posto in campo – sv

ZIELINSKI. Corre tantissimo, al punto che si avventa su quella palla di Profondo Frank e la serve a Victor Victoria per il vantaggio. San Piotr torna a interpretare il suo ruolo di jolly difficile da marcare. Peccato solo per quell’occasione sciupata al 63’ – 7

Che bello quel cross per Victor! – 7

ELMAS dal 68’. Stasera colpisce per alcuni spunti di grande talento. Se lo spallettismo continuerà ad aiutare il Macedone a esplorare le sue potenzialità, ci aspettano altre belle cose – 6,5

Ci prova con vivacità. Ha voglia di partecipare alla festa – 6

POLITANO. Lui e Insigne, spalla destra e sinistra di Sua Divinità Osimhen, fanno davvero fatica a trovare varchi decenti per colpire. Na-Politano ci prova tanto, ma invano – 6

Risalta meno degli altri, perché il Cagliari così chiuso blocca i suoi tentativi di andare in profondità. Ma non si può dire che non ci provi – 6

LOZANO dal 68’. El Tav è un portatore sano di verticalità e buca spesso i sardi – 6,5

Manda in pappa il cervello dei sardi già abbastanza provati dalla partita giocata fino a quel momento – 6

OSIMHEN. Un gol e un rigore guadagnato. Godin ridicolizza la sua gloriosa carriera di mastino da garra per rincorrerlo goffamente. A sprazzi, Victor Victoria è come Bud Spencer quando sbaragliava tre quattro uomini alla volta. A voler trovare un pelo invisibile nell’uovo correggerei quelle palle date malamente ai compagni, al limite dell’area e spalle alla porta – 8

Straordinario, non trovo altri aggettivi. E poiché credo a Spalletti, che parla di margini netti di miglioramento, continuo a domandarmi dove possa arrivare. Fisicamente è un mostro. Godin prova prima a strozzarlo, poi a strappargli la maglia di dosso. Se avesse potuto gli avrebbe strappato anche il cuore. La frustrazione del cagliaritano è stata quasi imbarazzante. Frustrazione da netta inferiorità. Incredibile – 8

PETAGNA AL 76’. I dettagli contano e Petagnone nostro dopo aver perso palla, va a recuperarla una manciata di secondi dopo. Con questo spirito può arrivare lontano. Senza dimenticare che al 90’ poteva pure segnare – 6,5

Peccato che non ci sia riuscito, provo una sincera simpatia per lui – 6

INSIGNE. Quando la partita è più statica che mai e si trascina tra palleggi e noia, il Capitano ha il merito di mettere dentro il decisivo rigore del due a zero. Un’altra prova di maturità, proprio quando raggiunge quota 400 presenze in azzurro – 7

Spalletti è riuscito nel miracolo: ormai, quando Lorenzo va sul dischetto, guardo tutto. Non ho più paura che sbagli. Tra l’Europeo e il cambio allenatore, anche lui è un altro – 7

OUNAS dal 76’. Freme Unàs, Ilaria. E sono sicuro che il suo grande giorno è vicino – 6

E’ lui, del resto, che dà a Petagna la palla del possibile 3-0 – 6

SPALLETTI. Il suo Napule ha mille maschere pirandelliane. Significa che sa fare tutto. Lo spallettismo è una filosofia al momento eclettica e ha diciotto punti accumulati tra la sofferenza e l’estetica, tra la sostanza e il realismo, tra la noia e la gioia. Che bello! – 8

Il suo Napoli è una gioia da guardare, anche quando la partita è chiusa al punto da diventare noiosa. Ti tiene incollato allo schermo nella consapevolezza che i gol potrebbero essere 3, 4, 5, si potrebbe arrivare fino a 10. Fa impazzire gli avversari, li terrorizza. E’ vero che il Cagliari era ben poca cosa, ma il terrore che si vedeva negli occhi degli uomini di Mazzarri (e la frustrazione di Godin) è stato sul punto di diventare surreale. Lunga vita a Lucianone, che deve ancora completare il percorso di crescita di alcuni dei suoi. E’ questa la sfida più grande: renderli stabili emotivamente. Non ha senso ora parlare di scudetto, di vetta, di millesimi e quote condominiali. Ma è la curiosità che scatena questo Napoli che riempie le giornate: fin dove può arrivare nel processo di crescita? – 8

ARBITRO PICCININI. Nulla da eccepire – 6

 

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