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La folle corsa di Mou sotto la Sud dopo il gol di El Shaarawy: «Non avevo più 58 anni, ma 10»

Ieri il tecnico festeggiava le mille panchine: «Anzi paura di ricordare questa data con una sconfitta. Quando ho capito che era vinta, non ci ho pensato un attimo. Mi sono scusato con Dionisi».

La folle corsa di Mou sotto la Sud dopo il gol di El Shaarawy: «Non avevo più 58 anni, ma 10»

Dopo il gol di El Shaarawy che ha decretato la vittoria della Roma contro il Sassuolo, in una partita carica di emozioni e tensione, il tecnico giallorosso José Mourinho si è lanciato in una folle corsa verso la Curva Sud.

Nel post partita ha commentato il suo gesto. Ieri Mou festeggiava le mille panchine.

«Ma proprio per questo ho fatto quella corsa, durante la settimana ero stato bugiardo, anche con me stesso, affermando che non fosse una partita speciale. Non era vero. Anzi avevo una paura tremenda di ricordare questa data con una sconfitta. Quando ho capito che era vinta, non ci ho pensato un attimo: sono andato dai tifosi. Non avevo più 58 anni ma 10 o 12. Mi sono scusato per questo con Alessio Dionisi, che è andato vicino alla vittoria quanto noi. Comprendo cosa stia provando e mi dispiace».

Mou ha continuato:

«Magari qualcuno lassù ha deciso di non rovinarmi la notte. Ma poteva finire in qualunque modo, anche 6-6. Per un tifoso neutrale credo sia stato uno spettacolo straordinario. La Serie A è molto migliorata in termini di qualità rispetto a dieci anni fa. Oggi ci sono 7-8-9 squadre dietro a quelle top che giocano benissimo. Aver battuto Fiorentina e Sassuolo è un risultato importante, specie dopo la pausa per le nazionali che a noi ha creato molti problemi».

Ottima la partita di Rui Patricio.

«Negli ultimi venti minuti ha fatto parate incredibili. Ma anche noi abbiamo creato tante occasioni da gol. Mi è piaciuta la mentalità del gruppo, che fino all’ultimo ha provato a vincere. Anche dopo la delusione dei tre minuti di recupero, davvero troppo pochi, ci siamo buttati in avanti per cercare il gol. Ho rischiato anche io, con i cambi molto offensivi, perché pensavo che la squadra in questo periodo di alta autostima andasse incoraggiata. Dovevamo provarci, anche per questi tifosi fantastici che ci hanno spinto senza sosta».

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