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Il Tirreno: è guerra tra Gravina e Trentalange sul ritorno di Bergamo

Il quotidiano riporta lo sfogo del numero uno della Figc: «Trentalange e l’Aia hanno oltrepassato ogni misura. È un affronto. Basta. Ora gli tolgo la quota federale del 2%»

Il Tirreno: è guerra tra Gravina e Trentalange sul ritorno di Bergamo
Mg Londra (Inghilterra) 06/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Il Tirreno racconta di un duro scontro tra il presidente della Figc Gravina e il numero uno dell’Aia Alfredo Trentalange. I rapporti non idilliaci tra Gravina e gli arbitri sarebbero saltati a causa del reintegro di Bergamo voluto appunto da Trentalange.

Non è un mistero che Gravina avrebbe preferito la conferma di Nicchi, scrive il quotidiano, ma ad inasprire la vicenda sono intervenuti i casi dei rimborsi gonfiati e delle chat segrete tra gli arbitri. Il caso Bergamo ha fatto scoppiare Gravina. Il designatore, dimessosi appena prima l’esplosione di Calciopoli, è stato reintegrato nei quadri dell’Aia con un provvedimento firmato da Trentalange. Un ritorno per nulla gradito a Gravina. Il Tirreno scrive:

“Si sentono ancora le minacce. Chi c’era nel Salone del Coni a Roma ha ascoltato. Dicono che l’abbronzato Gabriele Gravina fosse nero. «Trentalange e l’Aia hanno oltrepassato ogni misura. Sono stato tenuto all’oscuro su una cosa gravissima. L’ennesima, dopo una già lunga serie di figuracce e scelte sbagliate. È un affronto, risponderò come si deve. Basta. Ora gli tolgo la quota federale del 2%. Non avevano voluto votare alle elezioni? Bene, ora conteranno meno di zero. Voglio vedere cosa diranno alla base Trentalange e Baglioni. Li sbatto fuori dal consiglio federale». Uno sfogo durissimo, l’abbrivio di uno strappo istituzionale senza precedenti in centodieci anni di storia arbitrale accompagnato poi da una minaccia di commissariamento che potrebbe persino compiersi entro fine anno. Margini per ricucire non paiono esserci più. Adesso è tempo d’impugnazioni, revoche, annullamenti. Il prossimo consiglio federale potrebbe solo ratificare“.

Gravina l’ha vissuta come “uno sgarbo istituzionale, personale”, scrive il quotidiano, “un affronto, un sotterfugio, un atto carbonaro”.

E continua;

“Pronto sino allo scontro definitivo, il motivo il “nemico” glielo ha servito su un piatto d’argento, come non approfittare: togliere il peso del 2% elettorale all’Aia, tenerla fuori dal consiglio federale e in questo caso Trentalange perderebbe il diritto di voto in consiglio federale al quale potrebbe partecipare solo da uditore. Trentalange cosa farà? Marcia indietro? O manterrà la posizione? Era arrivato con il vento del cambiamento. Adesso una tormenta minaccia la sua presidenza. Fuori dal consiglio federale, senza quel 2% elettorale”.

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