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Il filo che lega Certaldo a Napoli: da Boccaccio a Spalletti

Il poeta visse la sua adolescenza in terra di Partenope e qui si innamorò perdutamente di Fiammetta. Simboli, assonanze, rumori e romanticismo

Il filo che lega Certaldo a Napoli: da Boccaccio a Spalletti
Db Genova 29/08/2021 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Simboli, assonanze, rumori e romanticismo. Storia e letteratura si intrecciano, ritorni mistici in contrasto con la freddezza di questi tempi. Luciano Spalletti non è il primo toscano di Certaldo a scegliere Napoli, ad immergersi con la naturalezza di chi l’aspettava da tempo (come lui stesso ammette). L’altro fu Giovanni Boccaccio, il poeta più irriverente del periodo, il rivoluzionario in versi, colui che prese la morale e ne diede una nuova lettura. Amante della vita come del gioco, come del gioco e della concretezza lo è Luciano.

Il poeta visse la sua adolescenza in terra di Partenope e qui si innamorò perdutamente di Fiammetta. La nobildonna che vide e scelse fuori la Chiesa di San Lorenzo Maggiore. Da Napoli in Napoli, da cinici umoristi a significativi portatori di novità. Entrambi a Napoli vedono una possibilità da altre parti negata e potenzialità da altri non riconosciuta. “Epistola napoletana” la prima opera in lingua fu realizzata proprio dal toscano che, alla corte di Roberto D’Angiò, soggiornò per rifugiarsi in un Regno proiettato al futuro in quell’epoca europea di instabilità e incertezze.

Così Luciano, abile comunicatore meno poetico del conterraneo ma non per questo meno evocativo, diretto e lucido, vede una strada e la percorre segnando i passi del gruppo che, come in una versione proiettata del Decameron si rinchiude per raccontarsi un futuro possibile sfidando il tempo celebrando i tre elementi del successo: Fortuna, Natura e Ingegno Umano. La prima nel pallone è fondamentale, la seconda diviene dalla forza di Osimhen e la graniticità di un gruppo che piano matura in consapevolezza e l’ultima è tutta rinchiuso in quella fronte corrugata che trasmette serenità e incoscienza sui piedi e nella testa del capitano. Simboli, assonanze, rumori e romanticismo.

Storia e letteratura si intrecciano, ritorni mistici in contrasto con la freddezza di questi tempi. Certaldo e Napoli sono destinati a ritrovarsi ancora una volta per fare poesia, per inseguire follie, per scrivere ancora una volta insieme la storia.

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