Il tecnico toscano ha riproposto ogni volta una squadra diversa, non riesce a capire quale sia la migliore. Il trasformismo alla Juve sta diventando un’abitudine

“Il trasformismo alla Juve sta diventando un’abitudine. Anche per ovviare alle lacune di una rosa abbondante in alcuni ruoli e povera in altri, gli allenatori sono in difficoltà a individuare una formazione-tipo e cambiano spesso i titolari”.
Lo scrive la Gazzetta dello Sport, attribuendo ad Allegri la stessa sindrome che aveva caratterizzato Pirlo.
“Quella che sembrava essere la sindrome di Andrea Pirlo colpisce adesso Massimiliano Allegri”.
“Neppure lui, nonostante i sei scudetti vinti (uno con il Milan e cinque con la Juventus) è riuscito, almeno per il momento, a risolvere il rebus della scorsa stagione: qual è la versione migliore della Signora? Alla sesta partita di campionato è ancora presto per dare una risposta: Allegri ha cambiato sempre, riproponendo una Juventus diversa in ogni occasione, un po’come faceva il Maestro suo predecessore. Cambio, dunque sono, nell’attesa di trovare l’incastro perfetto”.
Finora l’unico che le aveva giocate tutte era Szczesny. Oggi il turnover toccherà pure al portiere.