CorSport: Sarri non è integralista, l’unico punto fermo è la difesa a 4, ma non è mai stato nemico del contropiede

Da Empoli alla Lazio il tecnico ha cambiato spesso. Il punto di arrivo del suo calcio è uguale a quello di Spalletti, Inzaghi, Pioli e altri: vuole vincere giocando bene

sarri

Frosinone 14/08/2021 - amichevole / Lazio-Sassuolo / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Il Corriere dello Sport difende il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri. Non è affatto un integralista come viene dipinto.

“Cerchiamo di fare chiarezza: se sarrismo significa integralismo, Sarri non è sarrista. Sarri cambia, eccome se cambia. L’unico punto fermo, sul piano tattico, è la difesa a 4 e l’orientamento della stessa difesa verso il pallone più che verso l’avversario. Ma il resto, da Empoli alla Lazio, è stato una trasformazione continua. Dopo il derby si è parlato di una Lazio inzaghiana perché ha segnato in contropiede, ma Sarri non è mai stato nemico del contropiede, il movimento che ha portato Milinkovic al gol, l’attacco a fari spenti alle spalle della difesa, era un movimento che talvolta faceva Vecino nell’Empoli. Il suo possesso palla può essere orizzontale come verticale, può giocare con gli esterni (come a Napoli e come con la Lazio) o con gli interni e il trequartista (come a Empoli). Il punto di arrivo del calcio di Sarri è identico a quello di Inzaghi, di Spalletti, di Pioli, di Italiano e di altri ancora: vuole vincere giocando bene, a volte ci riesce a volte no”.

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