Il presidente del Coni a Radio Anch’io: «Lo ius soli sportivo? Per ricevere la cittadinanza, è una via crucis burocratica, ho seguito molti casi»
Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha definito imbarazzanti i sospetti della stampa estera sulla medaglia d’oro di Jacobs. Lo ha fatto alla trasmissione radiofonica Radio Anch’io (su Radio 1).
Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono veramente fonte di grande dispiacere e anche imbarazzo sotto tutti i punti di vista. Ha risposto bene Paolo Camossi, allenatore di Marcell. Parliamo di atleti che sottoposti quotidianamente ai controlli antidoping e quando fanno un record tutto si raddoppia. Il numero dei test è impressionante. Dispiace che qualcuno dimostri di non saper accettare la sconfitta.
Fin qui, l’Italia è a quota 29 medaglie. Il record è 36.
Ho sempre detto che avremmo fatto meglio di Rio e lo abbiamo fatto. Sugli ori ho sempre detto che avrebbero inciso tante variabili, ma abbiamo ancora diverse carte a disposizione e tutte le squadre ai quarti di finale: non solo pallavolo, basket e pallanuoto, ma anche il beach volley.
A proposito dello ius soli sportivo ha detto:
Sulle mie parole c’è stato un equivoco gigantesco. Ho solo fatto presente che una legge c’è già, ma all’atto pratico non si realizza. Per ricevere la cittadinanza comincia una via crucis che conosco bene, con pratiche di uffici, prefetture, ministeri. Ho seguito molti casi in prima persona, so di cosa parlo.