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La Stampa: Berrettini piace anche ai british perché è un po’ Mastroianni e un po’ Vialli

Bello e tutt’altro che impossibile da amare, intonabile all’atmosfera del posto, italiano senza averne (troppo) l’aria; grintoso, educato, in possesso di un inglese quasi perfetto. Ieri hanno tifato quasi tutti per lui

La Stampa: Berrettini piace anche ai british perché è un po’ Mastroianni e un po’ Vialli
Londra (Inghilterra) 09/07/2021 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Matteo Berrettini ha conquistato la finale di Wimbledon, è la prima volta per un italiano. La Stampa gli dedica una pagina, lo definisce “un campione maturo”. Piace anche ai british, scrive, perché è un incrocio tra Mastroianni e Vialli.

“Che piace anche ai british perché è un po’ Mastroianni e un po’ Vialli, bello e tutt’altro che impossibile da amare, intonabile all’atmosfera del posto, italiano senza averne (troppo) l’aria; grintoso, educato, in possesso di un inglese quasi perfetto. Ieri hanno tifato quasi tutti per lui, sul Centre Court; per il bel Matteo che esorcizza la paura per la Nazionale di calcio che domani a Wembley sfiderà l’Inghilterra. Circola il sospetto che sia l’anno italiano, da queste parti, che stavolta non abbiamo sfidato la quarantena e la variante Delta solo per ammirare il British Museum e la National Gallery. A voi il tennis, a noi il pallone – con Beckham al solito elegantissimo nel Royal Box a fare da anello di congiunzione -, questa è l’idea, ma sorry, non funziona così. Anche perché di mezzo c’è un dettaglio di nome Novak Djokovic, il Cannibale che Wimbledon l’ha vinto già cinque volte e ieri ha fatto piangere – letteralmente – il giovane Shapovalov nella seconda semifinale: 7-6. 7-5 7-5 il finale”.

Per la prima volta dopo anni, abbiamo un degno rivale per Djokovic.

“Il Centre Court da anni è diventato casa Djokovic, ma per la prima volta abbiamo un serio candidato all’esproprio. Un Peter Pan con i riccioli pronto a trasportarci, a forza di sorrisi e prime di servizio, nell’Isola verde che per noi, fino a ieri, non c’era“.

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