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Il Guardian: l’Inghilterra ha perso perché ha provato a ingabbiare la follia

Liew scrive che il gol di Show era in linea col contesto, ciò che ha provato a fare Southgate dopo è andato contro lo spirito di questo pazzo Europeo. Bisognava cavalcare l’onda

Il Guardian: l’Inghilterra ha perso perché ha provato a ingabbiare la follia
Londra (Inghilterra) 11/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Inghilterra / foto Image Sport nella foto: delusione Inghilterra

“Una farfalla batte le ali nei cieli sopra Londra e quel debole battito d’aria fischia intorno al grande arco bianco di Wembley e, 436 piedi più in basso, la fortuna dell’Inghilterra sta per esaurirsi”. Così l’Inghilterra perde l’Europeo. Che dal punta di vista del Guardian, e di tutti i media inglesi, è ovviamente è più importante dell’Italia che vince. E’ l’analisi della sconfitta che riempie i giornali. Ed è molto interessante quella di Jonathan Liew, il quale scrive che Southgate ha perso il treno per la gloria quando ha provato ad ingabbiare la follia, invece di farsi trascinare. Secondo il Guardian, la mania del controllo ha rovinato tutto.

“Non importa che questi ragazzi coraggiosi e brillanti abbiano incantato la nazione. Non importa che siano passati 55 anni da quando questo paese ha visto un giorno come questo, che nessuno sa quando arriverà il prossimo. La maggior parte dei dettagli più infinitesimi di questa partita andranno persi nella storia. Le finali sono un po’ così: il punto in cui i processi, i viaggi e le percentuali cessano di avere importanza”.

“Questi erano i margini che separavano l’Inghilterra dalla gloria: un destino che per molti versi è stato segnato non quando Saka e Marcus Rashford e Jadon Sancho hanno sbagliato i rigori ma dal momento in cui hanno deciso di mettersi in gioco a circa 80 minuti dalla fine, quando hanno provato ad analizzare piuttosto che attraversare la finale. Quando hanno essenzialmente tentato di ingabbiare una partita che era semplicemente troppo volatile per essere ingabbiata; per controllare un’occasione che da tempo aveva ceduto alla follia”.

Liew parla della follia del contesto – i tifosi tutti accalcati senza mascherina, quelli senza biglietto che sfondano, i disordini – della “febbre e la volatilità del paese in generale: una nazione che cammina sul filo del rasoio tra il rapimento e il panico, una nazione di braccia che si dimenano e battiti cardiaci martellanti. Come si può cogliere un evento di questa grandezza? E come puoi evitarlo? Forse lo fai buttandoti nel tuo lavoro. Ricordando a te stesso il piano. Cinque dietro, resta vicino, controlla lo spazio, anche se non puoi controllare la palla. Oppure, in alternativa, cavalchi quell’onda fino in fondo”.

“In un certo senso, il gol di Shaw era del tutto in linea con la follia all’esterno, un gol da quattro pinte di birra prima delle 11 del mattino. La scarica di endorfine è istantanea, devastante, come nessun’altra sensazione sulla terra. Eppure non fa altro che dare il via a un nuovo tipo di follia: la follia del potere, quella in cui la finale è improvvisamente tua da controllare, e tutto ciò che il tuo corpo posseduto vuole fare è fare a pezzi tutto come se fossero i tuoi ultimi cinque minuti sulla Terra”.

Mentre “l’Italia riesce ad accamparsi nella metà campo dell’Inghilterra senza fare davvero molto”. E così prima segna il pari e poi finisce ai rigori, un match che gli inglesi non hanno mai controllato.

“Momenti della tua vita come questi non devono definirti”, disse Gareth Southgate del suo rigore sbagliato nel 1996, e ha ragione. Questa Inghilterra è rimasto fedele a se stessa. Non è una consolazione esserne orgogliosi”.

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