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300mila napoletani non si sono prenotati per il vaccino

Su La Stampa. In Italia 19 milioni di persone senza copertura. Nel Paese, le prime dosi calano del 73%, si fanno solo richiami. Rallentano le adesioni nella fascia 20-40 anni

300mila napoletani non si sono prenotati per il vaccino

La Stampa lancia l’allarme sui vaccini: ormai si fanno solo seconde dosi. Una tendenza in atto da giorni, dal 21 giugno, secondo i dati della Fondazione Gimbe.

“Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe, siamo passati dai quasi 3 milioni di prime dosi della settimana 7-13 giugno (74% del totale delle iniezioni) alle poco più di 800mila della settimana 5-11 luglio (22% del totale), con un calo del 73%. E questa settimana sta andando allo stesso modo. Un mese fa avevamo 400mila nuovi vaccinati ogni giorno, ora sono stabilmente sotto quota 100mila”.

Un crollo per certi versi fisiologico, scrive il quotidiano, legato all’inevitabile aumento dei richiami, dato che in questi giorni si stanno facendo le seconde dosi ai vaccinati a giugno, quando in Italia c’è stato un boom delle richieste. Ma incidono anche le vacanze, soprattutto sui più giovani. Sono proprio questi ultimi il problema più evidente, adesso. In molte regioni viene segnalato un rallentamento evidente delle adesioni alla campagna nella fascia 20-40 anni.

“Dalla Asl Napoli 1 fanno sapere di aver fatto la prima dose al «95% di coloro che hanno aderito e quasi il 65% ha completato il ciclo. Poco più di 300mila napoletani non sono andati sulla piattaforma, dimostrando di non voler vaccinarsi»”.

In tutto, gli italiani sopra i 12 anni privi di protezione vaccinale sono circa 19 milioni. Di questi, 4 milioni e 800mila hanno più di 50 anni e, in teoria, dovrebbero essere già vaccinati da tempo.

“Quanti di questi 19 milioni si sono già prenotati o hanno intenzione di farlo nelle prossime settimane? In altri termini, quanti sono rimasti finora fuori dalla campagna solo per carenza di dosi o voglia di vacanze, e quanti, invece, non hanno proprio intenzione di vaccinarsi, né oggi né tra due mesi? Dalla risposta a questa domanda dipende l’impatto che avrà la variante Delta nel nostro Paese e la ripresa (più o meno in presenza) della scuola a settembre”.

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