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Lukaku: «Ibra? Lui vuole vincere per sé, io per l’Inter. Credo che Conte resterà»

Al Corriere della Sera: «L’infanzia dura mi ha dato l’energia e la voglia di essere qualcuno. È dura dover andare a prendere il pane al supermercato e chiedere di poter pagare la settimana dopo».

Lukaku: «Ibra? Lui vuole vincere per sé, io per l’Inter. Credo che Conte resterà»
foto Hermann

Sul Corriere della Sera una lunga intervista all’attaccante dell’Inter, Romelu Lukaku. Commenta la vittoria dello scudetto da parte dei nerazzurri.

«Il titolo è della squadra, del club, dei tifosi, non mio. Non è che d’ora in avanti mi considererò un top player, sono uno che aiuta a vincere, mi metto sempre a disposizione dell’allenatore. Tutti i giocatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei».

Sull’Inter e Conte:

«Per me giocare per l’Inter in serie A è sempre stato un sogno. Quando ero in Inghilterra volevo giocare per il Chelsea, poi solo per l’Inter. Ho realizzato un sogno. Ora sono con l’allenatore che, per me, è il più forte. In campo non abbiamo mai sorprese, siamo preparati a tutto. Abbiamo vinto al secondo anno, il primo ci siamo andati vicini. Noi e Conte abbiamo vissuto il 2° posto in serie A e in Europa League come una sconfitta, l’abbiamo trasformata in motivazione».

Sulla sua infanzia difficile:

«Ho ancora le cicatrici di quel periodo nella mia testa. Quando vivo momenti difficili, la mia mente torna a quei tempi: è come una sveglia. Poi ho la carica giusta per spaccare tutto. L’infanzia dura mi ha dato l’energia e la voglia di essere qualcuno. Il calcio è la mia passione, gioco anche per aiutare la mia famiglia, per non dover più metterla nella condizione di chiedere qualcosa a qualcuno. È dura dover andare a prendere il pane al supermercato e chiedere di poter pagare la settimana dopo. Volevo mettere in sicurezza i miei e aiutare gli altri».

Lukaku parla anche di Ibrahimovic, a proposito della lite in campo nel derby.

«Un gran giocatore, ha vinto ovunque è passato, ha segnato più di 500 gol. Uomo? Fino al Manchester un buon rapporto. Abbiamo bisogno di giocatori di questo livello in serie A. Lui vuole vincere per sé, io per l’Inter, Ronaldo per la Juve, ora c’è Mou alla Roma: sono tutte buone cose per l’Italia. Il livello si alza, speriamo vinca ancora l’Inter»

Gli viene chiesto se Conte andrà via:

«No, penso di no. Anche lui è veramente contento perché si trova bene. Ha una squadra che lo segue e gli dà grande disponibilità, in allenamento e in partita. Abbiamo tutto per aprire un nuovo ciclo».

Sul razzismo. In Italia, a Milano, ha vissuto episodi spiacevoli?

«Mai. Solo una volta a Cagliari. Anche in Italia hanno capito che non ha senso. Siamo in un Paese bellissimo, in cui vive gente di differente colore, religione: dobbiamo solo rispettarci. Ho vissuto in tanti posti in Europa, questo Paese però mi ha dato davvero molto. Non posso far altro che ringraziare per come sono stato accolto. Ora voglio solo aprire un ciclo con l’Inter».

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