L’a.d. del Monza al Corsera: «Gli ho spiegato che variano a seconda dei risultati del Monza»
Il Corriere della Sera ha intervistato Adriano Galliani il giorno dopo la grande delusione del Monza che , battuto dal Cittadella non è approdato in Serie A
«Provo grande amarezza perché per un solo gol abbiamo fallito l’obiettivo. Certo non dico che se avessimo vinto 3-0 saremmo saliti automaticamente in A, poi avremmo dovuto giocarci la finale con il Venezia, però avremmo di certo affrontato la sfida con grande entusiasmo. Resta la soddisfazione di aver procurato al Monza, con il terzo posto solitario nella regular season, il miglior piazzamento della storia del club. Anche nel 1979 la squadra si classificò nella medesima posizione, ma con il Pescara con cui perse poi lo spareggio».
Galliani dimostra la sua grande esperienza nel mondo del calcio e spiega che non si prendono decisioni a caldo su nulla, soprattutto sull’allenatore., anche se gira quello di Filippo Inzaghi
Positivo, nonostante gli infortuni. il semestre di Balotelli
«Non ha giocato molto, eppure ha segnato sei gol. A Mario voglio molto bene».
Dopo la brutta sconfitta contro il Cittadella Galliani non era entrato negli spogliatoio ma era andato direttamente a casa
«A mezzanotte nessuno ha avuto il coraggio di chiamarmi, tranne …». Mario. «Esatto. Mi ha chiesto “Boss come stai? Stai su con il morale”. È uno dei pochissimi giocatori che ho avuto in tutti questi anni a darmi del tu».
Galiani ha infine raccontato che dopo il covid i medici erano preoccupati che potesse avere crisi depressive e quando è tornato a controllo gli hanno chiesto se fossero più frequenti la mattina o la sera.
«Gli ho risposto che variano a seconda dell’ora in cui giocano il Monza e il Milan».