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Repubblica: gli italiani non si fidano di AstraZeneca, metà delle fiale restano in magazzino

Un milione e 900mila dosi conservate nei frigoriferi, quasi l’intera scorta vaccinale. La campagna vaccinale va a rilento: mancano 2 milioni e mezzo di immunizzati 

Repubblica: gli italiani non si fidano di AstraZeneca, metà delle fiale restano in magazzino

La campagna vaccinale, in Italia, non decolla. Nelle ultime 72 ore sono state somministrate circa 500mila dosi, scrive Repubblica, cioè quante il governo sperava di somministrare in un giorno soltanto.

Le cause sono diverse. La prima, che è quella chiamata in causa dalle Regioni, scrive il quotidiano, è che le dosi mancano.

Il primo, lo usano le Regioni: mancano le dosi. Il Lazio ha annunciato che blocca la partenza nelle farmacie. La Campania è in difficoltà, e così quasi ovunque. Il governo rassicura che le dosi arriveranno. E fa notare come, ci siano tra i 2,3 e i 2,9 milioni di vaccini ancora da somministrare nei frigoriferi degli hub regionali. E che, comunque, 8 milioni arriveranno nel mese di aprile”.

Secondo fonti governative, le dosi non vengono somministrate per la lentezza delle Regioni e i loro piani poco chiari.

Ma c’è un altro motivo per cui non si vaccina quanto si dovrebbe e riguarda la sfiducia nei confronti di AtraZeneca.

“C’è poi un terzo motivo che, forse, è quello che preoccupa di più: la sfiducia nei confronti di Astrazeneca. Sta accadendo ovunque che vengano rifiutate le dosi di quel vaccino: a ieri, secondo gli ultimi dati disponibili, erano state somministrate il 96 per cento di fiale Pfizer e appena il 54 per cento di Astrazeneca. Un milione e 900mila dosi erano conservate nei frigoriferi, quasi l’intera scorta vaccinale (a ieri erano state somministrate poco meno dell’80 per cento delle fiale consegnate) del Paese. Nessuno ha dubbi sul vaccino della società anglo-svedese ma pesa la difficoltà di spiegare e tranquillizzare i cittadini da parte della casa farmaceutica”.

Il problema esiste e desta preoccupazione soprattutto per le seconde dosi.

“In queste settimane, per dare un cambio di passo alla campagna, la struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo ha somministrato tutto quello che c’era. Una media di 130-150mila prime dosi al giorno, la maggior parte delle quali Pfizer. Ora sono arrivati i giorni del richiamo: dunque, o le Regioni aumentano sensibilmente il numero delle somministrazioni (fino a quasi raddoppiarle) o non ci saranno nuovi vaccinati. O, peggio, le seconde dosi dovranno essere rimandate”.

Al 3 aprile le somministrazioni previste, secondo il piano di Figliuolo erano 13milioni e 600mila.

“Al 5 di aprile sono invece 11milioni e 215mila. Ne mancano quasi due milioni e mezzo, nonostante le consegne dei vaccini siano sostanzialmente quelle immaginate. Inoltre, la possibilità di recuperare è complessa”.

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