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L’ad di Autostrade, Tomasi: «Hanno falsificato i dati sul Ponte Morandi, non ci posso credere»

I responsabili della manutenzione truccavano i report sul viadotto crollato. Di fronte alle registrazioni, anche il dirigente, intercettato al telefono con il legale, resta sconvolto.

L’ad di Autostrade, Tomasi: «Hanno falsificato i dati sul Ponte Morandi, non ci posso credere»

I dirigenti di Autostrade riducevano i voti sui rischi del Ponte Morandi per evitare di spendere soldi in manutenzione. Emerge da alcune registrazioni di cui scrive Il Secolo XIX. Registrazioni che, ascoltate dal nuovo amministratore delegato dell’azienda, Roberto Tomasi, lo lasciano incredulo.

«Quindi lui avrebbe forzato anche i voti sul Polcevera? Ma davvero? Non ci posso credere… ».

Il lui a cui si riferisce Tomasi è Michele Donferri Mitelli, l’ex capo delle manutenzioni di Aspi, ex fedelissimo dell’ex ad, Giovanni Castellucci. Un personaggio ormai più che noto a chi, come noi, segue la vicenda del crollo del ponte dal giorno in cui si è verificato: il 14 agosto del 2018. Ma procediamo con ordine.

È il 12 dicembre 2019, il ponte è crollato da un anno e mezzo uccidendo 43 persone. E’ già scoppiato il caos dei falsi report con cui veniva sottostimato il degrado dei viadotti di mezza Italia, per posticipare le spese in manutenzione. I vertici della società, però, nella fattispecie Tomasi, appunto, non sanno ancora che venivano falsificati anche quelli del Morandi, crollato.

Tomasi viene intercettato mentre parla al telefono con il capo dell’ufficio legale di Aspi, Amedeo Gagliardi. Il legale è stato incaricato di leggere le carte depositate dagli inquirenti, tra cui le registrazioni effettuate nel 2017, un anno prima del crollo del viadotto, da alcuni dirigenti di Spea, la società incaricata del monitoraggio delle infrastrutture. Dirigenti che, in tal modo, si erano voluti tutelare contro future recriminazioni.

Al telefono con Tomasi, Gagliardi gli sottopone in particolare una registrazione che ritiene di grande interesse per gli inquirenti. Dice:

«Ce n’è una molto dura, una conversazione tra lui (intende, come detto in principio, Michele Donferri Mitelli, ndr) e il progettista De Angelis… (il responsabile del progetto di retrofitting sul Morandi che Aspi presentò al Mit e che secondo gli inquirenti conteneva dati edulcorati) tu devi fa’ così… se il numero non te torna de vi… perché nel 2002 la Pila 11… l’ammaloramento non dev’esse troppo forte… Insomma, fanno tutto un ragionamento sul Polcevera».

Tomasi resta basito.

«Quindi avrebbe forzato anche i voti sul Polcevera? Ma veramente!».

Gagliardi conferma.

«Sì. Molto interessante penso per gli inquirenti, insomma».

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