La Stampa ripercorre la loro vita ricordando le vite di donne rinchiuse negli ospedali psichiatrici. Le disperate richieste di denaro all’editore
La Stampa pubblica un articolo che accompagna e promuove il libro “Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini
di vite femminili rinchiuse nei manicomi” di Bruna Bertolo (Susalibri).
Vi è raccontata anche la storia dei coniugi Salgari. Il celebre scrittore d’avventura, creatore del Corsaro Nero, della Tigre di Mompracem, e di sua moglie Ida Peruzzi.
«Erotismo fisiologico esagerato. Spiccato l’amore ideale». La donna descritta dai medici, ma anche giudicata per la propria passionalità, è Ida Peruzzi, moglie di Emilio Salgari, ricoverata nel manicomio di via Giulio e poi trasferita a Collegno.
Entrambi di Verona. Si conoscono a uno spettacolo teatrale. Lui la chiamerà sempre Aida.
La corteggia, le scrive lettere infuocate. I due si sposano nel 1892, 24 anni lei, 29 lui. L’attrice lascia il lavoro per dedicarsi alla famiglia: dall’amore con Salgari nascono quattro bambini. A pesare sulla coppia, che si sposta a Torino, a Genova e di nuovo Torino, i problemi economici: al successo letterario non corrispondono altrettanti guadagni.
Lui soffre di depressione. Ma è lei a finire ricoverata all’ospedale psichiatrico, il 19 aprile 1911.
Il giorno dopo, lo scrittore scrive al proprio editore: implora di ricevere al più presto 600 lire, promettendo di mandare nel giro di pochi giorni «altre cento cartelle». La somma non arriva in tempo. Salgari si toglie la vita il 25 del mese. (…) Ida Peruzzi apprende del suicidio del marito nel manicomio da cui non uscirà mai.