Il Guardian: che spettacolo Bayern-Psg, ma è vero calcio?

"Le élite vogliono questi eventi, che però sono possibili solo nella fase finale della Champions. La stessa partita giocata ai gironi sarebbe molto più noiosa"

Mbappé

Lo spettacolo di Bayern-Psg – gol, parate, infortuni, emozioni ritmo – è stato “magnifico, ma era davvero il calcio?”

Se lo chiede in un editoriale sul Guardian Jonathan Wilson. Perché Bayern-Psg è “l’esempio migliore della tipica partita delle fasi della Champions League attuale. Il lato positivo della struttura finanziaria del calcio moderno: crea una piccola élite di club super ricchi in modo che possano concentrare i migliori giocatori in una manciata di squadre, e questo è il tipo di qualità che può derivarne”.

Con squadre “così dominanti a livello nazionale che hanno dimenticato come difendersi, le cui uniche vere minacce alla loro supremazia sono letargia e compiacenza, il risultato è alla fine Bayern-Psg. E questo, ovviamente, è ciò che vuole l’élite. Vogliono più partite come questa, più partite di qualità e spettacolo quasi travolgente. E forse il nuovo formato della Champions League lo prevede ancora nelle fasi a eliminazione diretta”. Ma – scrive il Guardian – non si può pensare che la stesso Bayern-PSG giocata nella lunga fase prenatalizia della nuova competizione sarebbe paragonabile. Senza “la stessa paura di uscire”, magari compensata da un paio di partite successive col Legia Warsaw o il Midtjylland”.

“Il risultato paradossale di una quasi-superlega pensata principalmente per attirare l’attenzione è che potrebbe, come la Serie A degli anni ’80, essere più attraente per il purista del calcio che per l’osservatore occasionale“. Il quale è attratto solo – e giustamente – dallo spettacolo puro. Che è un evento ridotto a poche partite. Tutto il resto è noia, come diceva qualcuno.

 

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