Il Financial Times: «La politica resti fuori dalla battaglia del calcio, che c’entrano i governi?»

"Anche se il calcio è qualcosa di più del puro business, non è un'area in cui i governi dovrebbero intervenire. Il suo futuro lo decidano anche i tifosi"

"Anche se il calcio è qualcosa di più del puro business, non è un'area in cui i governi dovrebbero intervenire. Il suo futuro lo decidano anche i tifosi"

La nascita della Superlega e la rivoluzione del calcio europeo è la storia del giorno anche per il Financial Times. Nell’editoriale del prestigioso giornale finanziario si indica una Champions ridisegnata sulle esigenze dei top club come soluzione migliore per sanare una spaccatura così profonda, magari nel solco della tradizione americana, con tetti salariali e altre limitazioni per le società più ricche.

Ma soprattutto scrive il Financial Times, la politica non ha titolo per intervenire. Lasci la questione ai suoi protagonisti.

“Anche se il calcio è qualcosa di più del puro business, non è un’area in cui i governi dovrebbero intervenire, nonostante le chiacchiere dei leader, da Boris Johnson del Regno Unito al francese Emmanuel Macron. La battaglia può essere brutale e rappresenta una minaccia per il Campionato Europeo di quest’anno. Ma il futuro del calcio di alto livello dovrebbe essere deciso non dai politici ma dai giocatori, dai club, dai dirigenti, se necessario dai tribunali, e soprattutto dai tifosi”.

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