Il commento di De Caro. Tra accuse ricevute dalla Uefa e quelle ricevute in Lega “ce ne sarebbe abbastanza per farsi da parte”. Se la Superlega franerà la sua sarà una débacle clamorosa
Sulla Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro commenta lo sfaldamento della Superlega, avviato ieri. Nel giro di pochissime ore, i club inglesi hanno abbandonato il progetto, grazie soprattutto, scrive, alla pressione politica del governo.
Ma anche la Uefa si è mossa.
“Nelle ultime 24 ore, poi, oltre alle minacce delle istituzioni, erano partiti gli ambasciatori dell’Uefa per convincere i club a ripensarci. Tutti tranne uno: la Juventus di Agnelli. Con lui non deve trattare nessuno, ordine di Ceferin. Dopo avergli dato pubblicamente del bugiardo e del serpente, ora il numero uno dell’Uefa cova vendetta e vuole la sua testa”.
Di Caro continua:
“Se come tutto lascia prevedere già domani ci sarà il rompete le righe, quella di Agnelli sarà una debacle clamorosa. È passato in pochi battiti di ciglia da uomo forte a livello europeo, gonfio della tirannia di nove scudetti consecutivi della Juve e del suo ruolo di presidente Eca, a dirigente inviso al potere che aveva abbracciato fino a tre giorni fa prima del grande tradimento. Tra accuse che gli sono state rivolte in Uefa e quelle ricevute in Lega per la gestione della trattativa fatta naufragare con i fondi, ce ne sarebbe abbastanza per farsi da parte. Come ripresentarsi nel consesso europeo senza danneggiare la Juve con la propria immagine screditata?”.