ilNapolista

Gassman: «Fino ai 18 anni i ragazzi non possono avere nelle mani la propria vita, sono piccoli»

A Repubblica: «Vanno protetti da loro stessi. I genitori hanno abbandonato il proprio mestiere di genitori» 

Gassman: «Fino ai 18 anni i ragazzi non possono avere nelle mani la propria vita, sono piccoli»

Repubblica intervista Alessandro Gassman. Nella serie tv “Un professore” (in onda in autunno su Rai1), interpreta il ruolo di un docente di Filosofia (Dante) che diventa maestro di vita per i suoi studenti.

«È il professore che avrei voluto avere e non ho mai avuto».

Racconta il suo rapporto con la scuola:

«Conflittuale. Il sistema scolastico era ancora quello punitivo, pauroso se prendevi l’insufficienza. L’ho vissuta malissimo e per non affrontare i problemi ero diventato scaltro, bugiardo e ingiusto: mi firmavo le giustificazioni. Anni sprecati, ho recuperato in altri modi, mi dispiace perché mi sarei potuto divertire».

La sua carriera scolastica è stata ben diversa da quella del padre.

«Papà aveva tutti dieci, con una madre esigentissima prendere un nove era una sconfitta, c’era una richiesta di voti molto alta. Mia nonna l’ha obbligato anche a diventare attore. Lui con me non ha fatto lo stesso errore, tornavo a casa con i miei voti che non erano mai eccezionali».

Gassman racconta come vede i ragazzi di oggi.

«Ho notato l’abbandono, da parte dei genitori, del proprio mestiere di genitori. Non dico che devono tornare a essere come erano i miei. Ma è un po’ facile dire: “Tieni il telefonino e la macchinetta. Torni alle 3? Benissimo”. Fino a 18 anni i ragazzi non possono avere nelle mani la propria vita: sono ancora piccoli, vanno protetti da loro stessi. Da ragazzo era diverso, non sto facendo un discorso da nonno, ma andavi dagli amici senza cellulare e quella società funzionava abbastanza bene. Meglio di questa».

ilnapolista © riproduzione riservata