Il direttore tecnico del Milan a So Foot: “Ibrahimovic è uno di quelli che lascia il segno, ma il club è al di sopra di ogni giocatore”
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Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha concesso un’intervista a So Foot, di cui si riporta un estratto.
Non ho mai pensato che il Milan potesse scomparire. C’era forse l’idea che chi sarebbe arrivato dopo il ricambio generazionale potesse tenere in alto il club, ma non funziona così. Bisogna pianificare costantemente. Con la proprietà cinese non c’è stata la stabilità necessaria.
Non possiamo costruire un progetto che non abbia l’idea, per quanto piccola, di essere vincente nel breve periodo. La sfida era riguadagnare rapidamente un livello di performance in modo finanziariamente virtuoso.
Il Milan non si qualifica in Champions da otto anni, ma quando questo club chiama… I giocatori di tutto il mondo ancora lo sognano, perché è uno dei tre club di maggior successo al mondo. Chi viene qui è perché davvero vuole esserci. Il fair play finanziario ha fatto bene al calcio ma ha allargato il divario tra i grandi club e chi vuole investire per tornare competitivo. Quando torneremo in Champions per quattro o cinque volte, potremo fare altri sacrifici dal punto di vista economico.
Il club è al di sopra di qualsiasi giocatore. Ci sono poi calciatori che lasciano un segno diverso e Ibrahimovic è uno di questi. È un motivatore, un personaggio che può sembrare complicato averci a che fare, ma è una risorsa enorme.