I familiari delle vittime del Morandi: «Vergognose le risate in aula dei difensori di Autostrade»
Al Secolo XIX: «Atteggiamento oltraggioso. Ridono, commentano, parlano mentre i periti spiegano, anche mentre parla il giudice».

Il Secolo XIX raccoglie la testimonianza di Egle Possetti, portavoce del comitato per le vittime del Ponte Morandi. Era presente anche lei all’udienza per il secondo incidente probatorio sulle cause del crollo del viadotto. Racconta di aver rifiutato anche lei offerte di risarcimento, come ha detto il papà di Giovanni Battiloro in un’intervista al Corriere della Sera.
«Anche io nel mio piccolo ho rifiutato le offerte che mi hanno fatto. Se non rifiuti non puoi diventare parte civile. E’ una cosa di cui a me non piace molto parlare per rispetto nei confronti di quelle persone che invece hanno dovuto accettarle. Io ho potuto rifiutare perché ho un lavoro, persone che non hanno potuto rifiutare non è giusto che vengano trattate male».
La Possetti commenta il rinvio di 15 giorni deciso ieri dal giudice Angela Nutini e anche l’aria che tirava in aula.
«Ce lo aspettavamo, era nell’aria, non è che ci faccia piacere ma, almeno, abbiamo cominciato a discutere i primi 6 capitoli della perizia. Pensiamo che emergerà che il ponte doveva essere chiuso 10 anni fa: le parti metalliche, la corrosione che aveva, fa pensare che il problema non fosse degli ultimi tempi. Quel che ci infastidisce veramente in aula è l’atteggiamento oltraggioso dei difensori e dei periti di parte che ridono, commentano, parlano mentre i periti spiegano, anche mentre parla il giudice. Questo è vergognoso».