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Atalanta-Napoli 3-1, pagelle / Lozano è l’unico che riesce a sopravvivere ai disastri gattusiani

Mister Veleno, anzi Mister Arrogance (io ho vinto la coppa del Mondo e voi non siete un cazzo) è completamente in bambola

Atalanta-Napoli 3-1, pagelle / Lozano è l’unico che riesce a sopravvivere ai disastri gattusiani

OSPINA. Il suo paesano Zapatone lo rende martire hic et nunc, come già domenica Pandev. E Pessina poi ci mette due pezzi da novanta. Tre pappine e un altro paio evitate. Almeno lui la pagnotta se l’è guadagnata in questa orrida ma prevedibile nottata – 6

I compagni non difendono e lui è costretto a fare gli straordinari. Forse avrebbe potuto fare meglio sul gol di Zapata, ma è grazie a lui se la partita non è finita 6 a 1 – 6,5

DI LORENZO. La difesa celebra il suo funerale in terra orobica. Essi furono siccome immobili. A partire da Di Lorenzo, ormai ex guerriero completamente spremuto e stremato – 4,5

Gosens lo mette in difficoltà in più di un’occasione, poi Pessina appone sul nostro Giovanni il definitivo timbro: umiliato. Ciò nonostante, mi è parso il migliore dei quattro del reparto – 5

RRAHMANI. Mesi di latitanza e poi gli tocca buttarsi nel mischione e prendere mazzate su mazzate. Inutile stare lì a dire che ha pazziato un’anticchia meglio del fantasma serbo – 5

Poveretto: finora non ha quasi mai giocato, si ritrova titolare in una semifinale perché altro, in quel ruolo, non c’è, tra l’altro in una linea difensiva che fa acqua da tutte le parti, che deve fare? Cerca di mitigare i danni passando più volte palla dietro ad Ospina. Nell’azione del 2-0 resta completamente inebetito, forse dal terrore. È letteralmente sovrastato, anche psicologicamente. Il voto avrebbe potuto essere più basso, perché manca proprio la tenuta mentale e non è possibile in un giocatore di Serie A, ma mi fa tanta, tanta tenerezza – 5

MAKSIMOVIC. L’Atalanta sembra come la nuova maggioranza di SuperMario Draghi (sempre sia lodato): non ha praticamente opposizione là dietro. L’ex corazziere stasera ne combina davvero tante. I primi due gol nerazzurri sono un suicidio collettivo come quello della setta del reverendo Jones. E Maksi è il reverendo, ahilui e ahinoi – 3

Sono tanti gli aggettivi impietosi che potrei utilizzare per il “buon” Nikola, ma quello che mi viene subito in mente è: costante. Conferma il disastro compiuto a Genova. Zapata tergiversa nel tirare e lui giustamente sembra dirgli: “Dai, Duvan, riprova, senza fretta, non ti preoccupare, ti lascio campo libero, vai tranquillo, che ce la puoi fare”. E infatti il panterone, che è giocatore di pallone, ce la fa. Ma fosse solo questo, Fabrizio caro! Sbaglia tutto, anche in uscita. Non ci sono altre parole per descrivere la sua prestazione se non una: anatema – 3

HYSAJ. Rispetto ai suoi compagni di reparto, ha l’aggravante o l’attenuante che cerca di darsi una mossa, senza azzeccare nulla – 4,5

Anche lui, di fronte a Zapata, si fa da parte e gli dice, educatamente, “prego, si accomodi”. Sul raddoppio dell’Atalanta decide di riproporre lo stesso gesto di cortesia. Come se non bastasse, regala a Muriel il pallone del 3-0. Per fortuna esce prima della fine: chissà quanti altri regali avrebbe potuto fare ai bergamaschi – 4

MARIO RUI dal 42’. Marittiello non gioca più. Raglia solamente. Asinate su asinate. Meglio: ciuccerie – 4

A proporsi si propone, ma è pur sempre Mario Rui – 5

ELMAS. Il suo talento è in balia del caos mentale di Mister Veleno. Diciamo che pure un bambino non lo farebbe giocare nel centrocampo a tre. Il risultato è uno smarrimento totale – 5

Non voglia mai Dio che un giorno qualcuno chieda ad Elmas: “Ma tu, in che ruolo giochi?”. Non gli basterebbero trent’anni di analisi per rispondere alla domanda – 5

POLITANO dal 45’. Stasera da subentrante si avvita subito su se stesso senza mai far paura agli avversari – 5

Non incide e non salta quasi mai l’uomo, ma almeno sembra più vivace di tanti altri suoi compagni – 5

BAKAYOKO. Una sorta di moviolone là in mezzo e anche in fase di uscita, che gli orobici deridono andando al doppio della sua velocità. Però ha il merito dell’incursione che porta al golazo di El Tav – 5,5

Macchinoso e lento, fa andare a due all’ora la famosa, disastrosa e gattusiana uscita dal basso. L’Atalanta, giustamente, ci va a nozze – 5 

DEMME dal 63’. Nella sua modestia tecnica, il calabro-teutonico è come quei sarti economici dei quartieri popolari che cercano di mettere una pezza ovunque serva. Non solo al centro, ma in tutto il campo, al punto da dare una pelota d’oro al sosia di Osimhen – 6

Ci prova, con grinta e anche intelligenza. Serve ad Osimhen la palla che potrebbe portare al 2-2 ma la controfigura di Victor spreca. Bene su Ilicic, al quale impedisce di calciare – 6

ZIELINSKI. Il più dinamico dei tre centrocampisti schierati titolari, ma fa solo ammuina e sbaglia davvero tanto – 5

Dovrebbe dare qualità al Napoli, invece regala solo imprecisione e inconsistenza – 4,5

LOBOTKA dal 63’. Ha il coraggio di portare palla in mezzo agli squali nerazzurri. Per la serie: vorrei ma non posso – 5,5

Fa girare palla, ma non costruisce granché. Se non altro, ci prova, ma è pur sempre una seconda scelta – 5,5

INSIGNE. Un tiro-cinio estenuante, straziante, fallimentare. E basta! – 4,5

Nulla di più lontano dal ruolo di capitano del Napoli – 4,5

OSIMHEN. Non è ancora lui e gli orobici lo torturano senza pietà. In ogni caso al 74’ potrebbe pareggiare. Di più non dico, Ilaria. Quando arriverà il momento della liberazione da Mister Veleno, Osimhen sarà uno dei pochi da cui ripartire. E io gli voglio bene – 5

Capisco che Gattuso abbia pensato che era meglio morire con Osimhen che con Petagna, ma è stato evidente che non ce la fa. Perché perpetrare il tremebondo spettacolo a noi e l’umiliazione a lui? – 5

PETAGNA dal 78’. Senza voto ma ne approfitto per proporre a Max Gallo un seminario di tre giorni dal titolo: “Da Zapatone a El Comò. Le responsabilità di Sarri e di Giuntoli”. Convegno, sia chiaro, a porte chiuse. Ingresso negato al popolo bue – sv

Scartato dal tecnico, che non lo sceglie per andare a morire, entra, tra l’altro, quando la squadra è già ridotta in poltiglia. Non mi sento nemmeno di dargli un voto – sv 

LOZANO. El Tav stasera è un rapace che non lascia mai la presa. Encomiabile ed efficace. Riesce sempre a sopravvivere nei disastri gattusiani – 7

L’ultimo a smettere di crederci. L’ultimo a mollare. La domanda è una sola, Fabrizio: dove sarebbe, adesso, il Napoli di Gattuso senza Lozano? – 7 

GATTUSO. Continuare con lui non ha senso. In campionato ci sono ancora 17 partite e poi c’è l’Europa League, il tempo per avviare una rifondazione seria c’è. Mister Veleno, anzi Mister Arrogance (io ho vinto la coppa del Mondo e voi non siete un cazzo) è completamente in bambola – 3

Una squadra totalmente in confusione (a parte Lozano), in cui nessuno sa più in che ruolo gioca. Nel post partita ha il coraggio di dire che un’altra squadra, al posto del Napoli, avrebbe preso 4-5 gol. Nessuno ha la forza di ribattere che una vera squadra, con una strategia, un piano tecnico e un tantino di carattere, al posto del Napoli, ne avrebbe fatti cinque. Perché ieri quella vista in campo certo non era l’Atalanta, caro Fabrizio – 3

ARBITRO LA PENNA. Fa il suo dovere, onestamente – 6

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