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Scialpi: «Sono in una situazione di estrema indigenza, farei anche il cameriere»

A Rolling Stone: «La ma situazione è quella del 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo»

Scialpi: «Sono in una situazione di estrema indigenza, farei anche il cameriere»

Scialpi si racconta in un’intervista a Rolling Stone. Il cantante racconta di stare attraversando un periodo molto difficile dal punto di vista economico. Ha investito tutti i suoi risparmi nell’incisione di un nuovo brano e adesso chiede aiuto.

«In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza, come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta. Io sono molte cose, posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola».

Scialpi parla delle difficoltà che gli artisti sono costretti a vivere con il Covid.

«Si ha l’idea che l’artista campi d’aria. Non si capisce la concretezza e l’imprenditoria che sta dietro al sistema. Sento la necessità, alla mia età, di sistemarmi, nel senso di rilassarmi. Quando si è un po’ fuori dal sistema e si manifesta un po’ di rabbia è facile dire che uno è matto, invece conduco una vita lineare. Anzi, sono anche a dieta perché, oltre ad avere la sindrome di immunodeficienza tiroidea sono pure celiaco, per cui non bevo, non mi drogo, sono dritto. Esterno solo le mie emozioni. Faccio mea culpa, ho un carattere un po’ irruento, ma non sono un despota, sono una persona normale».

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