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«Per denigrare Napoli, Cruciani fa un uso improprio del dramma del popolo palestinese»

L’Ambasciata palestinese: «si permette di paragonare le condizioni delle forze di occupazione israeliane in Palestina con quelle di un rider che lavora a Napoli»

«Per denigrare Napoli, Cruciani fa un uso improprio del dramma del popolo palestinese»

L’Ambasciata palestinese replica alle dichiarazioni (se così possiamo chiamarle) di Cruciani a La Zanzara (“Piuttosto che fare quel mestiere a Napoli andrei a sparare ai palestinesi col Mossad”). Ecco il comunicato:

L’Ambasciata di Palestina in Italia condanna vivamente l’uso improprio della situazione drammatica in cui vive il popolo palestinese, fatto dal giornalista Giuseppe Cruciani nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara dell’8 gennaio.

Con l’intento di denigrare Napoli e tutto il popolo napoletano, a cui va la nostra solidarietà, il conduttore si permette di paragonare le condizioni delle forze di occupazione israeliane in Palestina con quelle di un rider che lavora a Napoli, sostenendo che quest’ultimi corra maggiori rischi.

Ciò che Cruciani non dice è che le forze di occupazione israeliane di rischi ne corrono ben pochi, mentre è il popolo palestinese a subire quotidianamente violenze e vessazioni, in virtù dell’occupazione illecita della sua terra, riconosciuta ripetutamente come tale dall’Onu.

Contrariamente a quanto suggerito da Cruciani, per gli israeliani non è difficile né rischioso “combattere” e “sparare ai palestinesi”. Tant’è che lo fanno ogni giorno, impunemente, senza che la comunità internazionale faccia nulla per impedirglielo veramente, mentre il popolo palestinese tenta disperatamente di resistere per esistere, con le sole armi del coraggio e della nonviolenza.

L’Ambasciata coglie questa occasione per sollecitare gli organi di informazione italiani a prestare maggiore attenzione a ciò che comporta l’occupazione l’occupazione illegale dei territori palestinesi, invitandoli a non scherzare con quella che è una dura realtà, fatta di sofferenze imposte da Israele  contro ogni norma internazionale.

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