Miozzo: «Se qualche Regione vuole tenere chiuse le scuole, deve applicare il lockdown generalizzato»
Al Giornale: «Sarebbe privo di logica chiudere le scuole ma tenere aperti i centri commerciali. Le scuole sono il primo settore che viene chiuso perché alla scuola nessuno deve dare alcun indennizzo».

Su Il Giornale un’intervista ad Agostino Miozzo, coordinatore della Protezione Civile e membro del Cts. Parla della riapertura delle scuole. Inizialmente prevista per il 7 gennaio, non sembra più così certa, dopo l’allarme lanciato ieri dalle Regioni. Il problema, dice, non è la scuola, che è sicura, ma il contorno, come è stato detto più volte. Vanno controllati gli assembramenti al di fuori degli istituti e i mezzi di trasporto. Non è una battaglia persa, dice, ma ammonisce:
«Sia chiaro: se qualche regione vuole tenerle chiuse, deve adottare analoghi provvedimenti seri e rigorosi per tutti gli altri settori. Si deve applicare un lockdown generalizzato. Sarebbe privo di logica chiudere le scuole ma tenere aperti i centri commerciali. Se ad un adolescente è vietato andare a scuola dev’essere vietato incontrare coetanei in luoghi (pubblici o privati) ove i controlli e le precauzioni vengono meno».
Ovvio che la scuola non è esente da rischi per le persone che movimenta, ma, dichiara,
«in principio dovrebbe essere l’ultimo settore ad essere chiuso. Invece diventa il primo anche perché alla scuola nessuno deve dare alcun indennizzo. È una situazione di comodo ma che crea danni incalcolabili. I ragazzi sono stanchi, demotivati, molti sono caduti in depressione, hanno sviluppato ansie, paure che richiedono supporto psicologico. Questa chiusura prolungata ha causato danni nella loro sfera psichica che valuteremo tra qualche mese, se non tra un anno».