L’annuncio dell’abate della Cappella del Patrono. La teca con il sangue sarà ripresa nel pomeriggio. Il fallimento del miracolo ha sempre portato eventi funesti

Il sangue di San Gennaro non si è sciolto immediatamente, come accade in genere. Lo annuncia l’abate della Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, monsignor Vincenzo De Gregorio al termine della messa delle 9.
“Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido“.
Alle 9 l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gregorio, ha preso dalla cassaforte della Cappella la teca con il sangue del Santo Patrono portandola sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della messa. E lo ha trovato solido.
Non è ancora detta l’ultima parola. Il Santo Patrono ha ancora la giornata di tempo per non mandare in crisi i napoletani, visto che il mancato miracolo è considerato foriero di brutte notizie, di sciagure.
La teca sarà riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Alle 18.30 sarà celebrata la messa, con la speranza dei fedeli di ricevere finalmente in quell’occasione l’annuncio dell’avvenuto miracolo.
Il prodigio di dicembre è detto “miracolo laico”, perché si svolge nella Cappella di San Gennaro in memoria dello scampato pericolo di Napoli dall’eruzione del Vesuvio del 16 dicembre 1631.
L’ultima volta che il sangue non si è sciolto è stata nel 1980, anno del terribile terremoto in Irpinia. Era accaduto anche nel settembre del 1973, quando Napoli fu colpita dal colera, nel settembre 1943, data dell’occupazione nazista, e nel 1939 e nel 1940, ai tempi della seconda guerra mondiale e dell’entrata in guerra dell’Italia.