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“Partiva il coro Rossigol e si spalancavano le porte di un sogno accessibile a tutti, come Paolo Rossi”

Su Il Giornale di Vicenza: “Paolo Rossi aveva un sorriso e una parola per tutti, ci ha insegnato come si possa essere un campione di portata planetaria senza tirarsela troppo”

“Partiva il coro Rossigol e si spalancavano le porte di un sogno accessibile a tutti, come Paolo Rossi”

Su Il Giornale di Vicenza, Giancarlo Tamiozzo ricorda il coro ideato dai tifosi del Vicenza per Paolo Rossi.

Un’invocazione, tre colpi sordi di tamburo. Un’invocazione, tre colpi sordi di tamburo. Rossigol, pum pum pum. Rossigol, pum pum pum. Per chi ha 50 anni o più questo è un mantra indelebile, tipo la sigla di Carosello. Entrambi spalancavano le porte di una dimensione onirica. Il Carosello nel senso letterale del termine, perché dopo si filava a letto. Rossigol invece trasformava il sogno in realtà. Quella squadra incredibile con le strisce larghe bianche e rosse faceva davvero tremare la Juve, l’Inter e il Milan. E rendeva fiere una città e una provincia. Non a caso, in una Sud che all’epoca acquisiva i rinforzi tirandoli su a forza di braccia dalle Parterre, dopo Rossigol partiva un altro coro, Rossi segna, Vicenza, sogna”.

E il sogno a cui dava vita Paolo Rossi, continua, era incredibilmente accessibile.

E la cosa bella del sogno Rossi è che era accessibile. Era davvero alla portata di tutti. Paolino (Pablito arrivò dopo, con le glorie Mondiali) aveva un sorriso e una parola per tutti. Sempre”.

Non negò mai un autografo, una stretta di mano o un’intervista.

Tra le mille preziose eredità che ci lascia Paolino c’è l’insegnamento di come si possa essere un campione di portata planetaria senza tirarsela troppo. E dispensando amore a piene mani. Già, perché il tratto distintivo del rapporto tra Paolino e il Vicenza è proprio l’amore. Da calciatore, da dirigente, da tifoso. Paolo Rossi-Pallone d’oro-eroe Mundial avrebbe potuto andare dovunque, chiunque gli avrebbe fatto ponti d’oro. E invece no. Lui ha scelto, una volta per tutte, il Lane. Un amore, a questo punto si può proprio dirlo, eterno”.

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