Napoli è davvero una città rapace visto che ogni tot la squadra va in ritiro
POSTA NAPOLISTA - È tutto chiuso, anche bar e centri estetici, ma la tradizione da Borgorosso resiste. Strano per una società che si definisce all'avanguardia
Caro Napolista, inutile girarci intorno, Napoli era e resta a quanto pare una città “rapace”, “tentacolare” (un po’ come il traffico a Palermo). Questo, si badi bene, in piena emergenza Covid, con divieti e restrizioni imposti oramai da un anno, snocciolati a raffica da DPCM ed Ordinanze Regionali.
Sono chiusi i bar, i ristoranti, finanche le discoteche ed i centri benessere non hanno più riaperto dopo il tentativo operato la scorsa estate, per non parlare poi del coprifuoco, pessimo termine per indicare che entro le 22 dobbiamo stare tutti a casa. Ma niente, nella nostra città, a quanto pare, le fonti di distrazione, con relativa perdita di concentrazione agonistica, restano innumerevoli. Così, ancora una volta (la terza negli ultimi 5 anni) i calciatori del Napoli sono richiamati all’ordine ed alla disciplina attraverso l’istituto del ritiro. Ritiro, ben inteso, non punitivo e, soprattutto, “deciso insieme”, come spesso si sente dire quando certi fidanzamenti o convivenze inopinatamente giungono al capolinea.
Certo, un po’ fa riflettere la frequenza del ricorso al ritiro da parte del Napoli, una società sportiva che per sua stessa ammissione ama proiettarsi nel futuro, in un calcio visionario (nel senso positivo del termine), un idea di calcio che guarda alla super Lega Europea, ai diritti televisivi gestiti in proprio e ad altre felici e futuribili intuizioni.
Sarà probabilmente tutta colpa del fascino irresistibile e nostalgico del calcio degli anni ’70, dove figure vulcaniche tipo Anconetani o Costantino Rozzi, i primi che affiorano alla memoria, dettavano personalmente la linea su tutto il fronte. Figure apicali rese epiche sullo schermo da Alberto Sordi, nelle vesti del Presidente del Borgorosso Football Club.
A dire il vero mancherebbe il passaggio del pellegrinaggio dal chiromante, ma chissà, mai dire mai nella vita, si potrebbe tentare comunque, contro la malasorte, dalle nostre parti certo non mancano gli specialisti del settore. Un buon Natale a tutta la redazione.
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