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Le foto della “casa senza gabinetto” dove è morto Maradona. Olé: ora si indaga per “morte ingiusta”

Sui quotidiani argentini le gallery della stanza dei giochi adattata: c’è un letto matrimoniale, una tv da 32”, un bagno chimico portatile, una poltrona massaggiante e l’aria condizionata. Le finestre chiuse con assi Durlock

Le foto della “casa senza gabinetto” dove è morto Maradona. Olé: ora si indaga per “morte ingiusta”
Foto da Olé

Ecco dove è morto Maradona. Ad un certo punto, dove non arrivano le parole, le descrizioni, arrivano le immagini. Era solo questione di ore. La casa “senza gabinetto” è ora una gallery sul quotidiano argentino Olé, e da lì rimbalza velocissima su tutti i media del mondo, con il “sottofondo di sospetti, accuse e domande su cui sta lavorando la Giustizia”.

Il luogo della morte, la casa nel quartiere di San Andrés, la stanza dei giochi attrezzata per la degenza, ora gli obiettivi sono concentrati lì. Olé scrive e fotografa: non aveva le condizioni necessarie.

“L’immobile affittato ha un piano superiore con quattro camere da letto e bagni privati. Ma dato che Diego non poteva né salire né scendere le scale, questa stanza al pianterreno era stata adattata per lui”.

C’è un letto matrimoniale, una da 32 pollici, un bagno chimico portatile, una poltrona massaggiante e l’aria condizionata. Le finestre chiuse con assi Durlock per bloccare la luce naturale. C’era anche una porta scorrevole per dare a Maradona un po’ di privacy.

Come scrive il Clarìn, “non ci si può credere che lo abbiano mandato in una stanza dietro la cucina, dove c’erano rumori tutto il giorno. E senza bagno in camera. Non è così che ti prendi cura di una persona che era nello stato di Diego, qualunque sia il suo nome. Perché non hanno affittato una casa che aveva una stanza con bagno al pianterreno? Maradona aveva abbastanza soldi per stare in un luogo comodo e confortevole. Non meritava una cosa del genere”.

Olé ricostruisce la dinamica burocratica: Diego è stato trasferito in questa casa l’11 novembre, quando è stato dimesso dalla Clinica Olivos, dopo otto giorni di ricovero dopo essere stato operato per un ematoma subdurale. La sua dimissione è stata firmata dal Dott. Leopoldo Luque, dalla Dott.ssa Agustina Cosachov, e da Dalma e Gianinna, seguendo le indicazioni di entrambi i professionisti.

La Procura Generale di San Isidro – guidata dai procuratori Laura Capra, John Broyard, Patricio Ferrari e Cosme Iribarren – sta conducendo un’indagine che mira a scoprire se c’è stata negligenza nelle cure mediche fornite a Maradona. Non per niente, il giudice di garanzia, Orlando Díaz, ha cambiato il titolo della causa della morte: è passato da “indagine e causa di morte” a “morte ingiusta”. E le prime prove, rivelano che sono state fatte cose decisamente sbagliate.

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