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Il Cnr: sul Covid effetto stagionale molto significativo

L’effetto sterilizzante dei raggi solari ultravioletti e la stagionalità della risposta immunitaria hanno fatto calare bruscamente, da maggio, il rapporto terapie intensive/casi attivi e quello decessi/casi attivi 

Il Cnr: sul Covid effetto stagionale molto significativo

L’effetto stagionale incide fortemente sulla diffusione e sulla gravità del Covid-19 in Italia. Lo dimostra uno studio pubblicato sull’International Journal of Environmental research and Public Health a cura, tra gli altri, dell’Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Consiglio nazionale delle ricerche.

Lo studio analizza in maniera sistematica, da aprile ad agosto 2020, il rapporto tra terapie intensive e casi attivi e quello tra decessi e casi attivi, due indicatori estremamente significativi nello studio dell’aggressività della malattia. Entrambi questi rapporti calano bruscamente a partire da maggio e, all’inizio di agosto, raggiungono valori quasi 20 volte minori rispetto al picco di inizio aprile.

Ciò conferma che dopo i drammatici picchi di contagio e decessi dei mesi iniziali dell’epidemia, a partire da maggio il decorso della malattia è stato estremamente più mite.

Renato Somma, trai firmatari dell’articolo, spiega:

“Questi rapporti, sebbene influenzati dal continuo aumento dei tamponi, a un’analisi statistica accurata risultano comunque significativamente minori nei mesi estivi in cui, oltre a essere drasticamente diminuiti i contagi, anche il decorso della malattia è stato molto più mite. Questo effetto è in totale contrapposizione con quanto prevedevano, a maggio, i gruppi internazionali di epidemiologia che arrivavano ad ipotizzare migliaia di decessi giornalieri ed oltre 150.000 pazienti bisognosi di terapie intensive entro luglio, dopo le riaperture totali effettuate in Italia dall’inizio di giugno”.

Il calo estivo è attribuito, nello studio, a due fattori fondamentali, spiegati da Lorenzo De Natale, dell’Università di Napoli.

L’effetto fortemente sterilizzante dei raggi solari ultravioletti sul virus e la nota stagionalità della risposta immunitaria, che in estate è più efficace e meno infiammatoria. Nella fase grave, Covid-19 si comporta essenzialmente come una malattia auto-immune, in cui i danni maggiori agli organi bersaglio, in primis i polmoni, sono generati dalla risposta infiammatoria del sistema immunitario nota come tempesta di citochine. La marcata stagionalità della pandemia, dimostrata per l’Italia, sembra comune agli altri paesi europei e potrebbe spiegare la letalità molto bassa riscontrata in paesi caldi e soleggiati, anche in presenza di condizioni igieniche e sistemi sanitari peggiori che nei paesi nord-occidentali”.

Il lavoro analizza i trend di contagi in Italia nel periodo da fine agosto a fine ottobre. Da settembre, insieme ai contagi, sono risaliti anche i rapporti tra terapie intensive e casi attivi e tra decessi e casi attivi, nonostante il numero di tamponi costantemente in crescita.

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