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Il calcio francese sta fallendo per colpa delle tv, e lo Stato non lo aiuterà

L’impresa di Mediapro è fallita, mandando i club sul lastrico. Il governo: “Non si possono correre rischi di questo tipo e poi chiamare lo Stato a fare da pompiere col denaro pubblico”

Il calcio francese sta fallendo per colpa delle tv, e lo Stato non lo aiuterà

“Esausto, disidratato e arenato, circondato da dune di sabbia e da un cielo senza nuvole, il sudore che si asciuga dalla fronte. La vista delle palme e di un lago scintillante in lontananza lampeggia e poi svanisce”.

Così il Guardian descrive il miraggio del calcio francese, ridotto sul lastrico dalle tv e ora sull’orlo della bancarotta. Lo Stato ha già ampiamente detto che non aiuterà i club, tenendo un punto di serietà:

“Non possiamo, nella vita lavorativa, correre rischi di questo tipo e poi chiamare lo Stato a fare da pompiere col denaro pubblico per coprire i costi”.

La Ligue 1 è finita in un fosso targato Mediapro. La telecom spagnola che per poco non acquistò i diritti della Serie A nel 2018, quando l’allora Presidente di Lega Gaetano Miccichè respinse l’offerta perché l’emittente non aveva offerto garanzie finanziarie adeguate. La Ligue 1 non ha evidentemente preteso le stesse garanzie, ritrovandosi ora a fare i conti col default.

L’accordo prevedeva il pagamento di oltre 1,15 miliardi di euro all’anno, il secondo più grande accordo televisivo in Europa. Mediapro faceva pagare ai clienti 25 euro al mese per il loro canale su abbonamento, Téléfoot, che trasmetteva otto partite di Ligue 1 e 10 partite di Ligue 2 a giornata: per ripagarsi ci sarebbero voluti più di quattro milioni di abbonati. La loro scommessa non ha avuto successo.

Ad aprile la già precaria posizione di Mediapro è stata ulteriormente indebolita quando il rating del credito è stato declassato. Mediapro ha insistito che ciò fosse dovuto agli effetti del Covid-19 e che si sarebbero ripresi rapidamente. Sorprendentemente, hanno pagato la prima rata da 172 milioni di euro un giorno all’inizio di agosto. Poi il nulla.

La seconda rata era prevista per ottobre, Mediapro ha chiesto di differire il pagamento e il loro CEO, Jaume Roures, ha ammesso che stavano cercando di rinegoziare l’accordo. L’Équipe ha riferito che Mediapro voleva uno sconto del 25% per la stagione.

Quando l’accordo fu chiuso, nel 2018, il presidente del Lione Jean-Michel Aulas disse era “un giorno benedetto per il calcio francese”. Ma i club francesi erano già finanziariamente vulnerabili a causa della cancellazione anticipata della stagione 2019-20.

La scorsa settimana è stato confermato che Téléfoot sarà chiuso. Mediapro ha accettato di pagare 100 milioni dei 324,8 milioni di euro dovuti finora. E stop. In tutto pagherà meno dei 3,25 miliardi di euro in quattro anni che aveva promesso.

Per ora, la Ligue 1 e i club francesi sopravvivono grazie a un paio di prestiti bancari garantiti dal governo. La prima è stata scattata in seguito alla crisi del Covid-19 e la seconda quando Mediapro ha saltato il pagamento a ottobre. Canal Plus sta ora negoziando per rilevare i diritti, ma intende offrire una somma inferiore fino a 700 milioni di euro a stagione, meno di quanto pagavano prima dell’arrivo di Mediapro.

E il governo non interverrà più. Un miraggio.

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